Corradi (Trenitalia): "Così stiamo cambiando i treni in Italia"
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Corradi (Trenitalia): "Così stiamo cambiando il modo di muoversi in Italia"

Luigi Corradi è fresco di riconferma nel ruolo di amministratore delegato di Trenitalia. Snocciola i numeri in crescita. Corradi (Trenitalia): "Così stiamo cambiando il modo di muoversi in Italia"
Emanuele Bonora
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Emanuele Bonora

Giornalista de La Verità, esperto di nuovi media. Responsabile dell'edizione online del quotidiano e delle strategie digitali.

Un sogno che è anche una promessa: “Mi piacerebbe che il treno divenisse il mezzo di trasporto più accessibile di tutti. Che una persona che la mattina si sveglia, e sa di dover andare da qualche parte, pensi come prima soluzione al treno. Questo il mio sogno per il futuro”. Luigi Corradi è fresco di riconferma nel ruolo di amministratore delegato di Trenitalia. Snocciola i numeri in crescita di questi primi cinque mesi: 225 milioni di passeggeri e +24% rispetto al 2022. Le vendite a livello internazionale, ovvero i clienti che acquistano viaggi in Italia dall’estero, aumentate del 65% rispetto al 2019. E poi ci sono i 6.600 collegamenti in treno e le circa 11.000 corse bus di Busitalia e FSE annunciate per l’estate.

Un sogno, Corradi, il suo, per il quale servono tanti investimenti.

“E noi li stiamo facendo. Ad iniziare dal trasporto regionale, per il quale, solo quest’anno, investiremo circa 1 miliardo di euro, una cifra molto importante e destinata anche all’acquisto dei nuovi treni, che andranno a sostituire i vecchi, con un piano che nei prossimi 3 anni porterà a rinnovare quasi completamente il parco regionale. Stiamo investendo molto sul trasporto regionale e continueremo su questa strada”.

E i soldi? Tutti vostri?

“Molti fondi arrivano dai nostri bilanci. Poi ci sono progetti che portiamo avanti con le Regioni, alcune delle quali hanno ricevuto fondi del PNRR. Gran parte dei circa 26 miliardi che Pnrr e Fondo Complementare hanno assegnato al Gruppo Fs si concentrano sulle infrastrutture. E tanti investimenti andranno al Sud, proprio per velocizzare le linee”. 

Pensando anche al Ponte sullo Stretto? 

“Certo, gli investimenti che stiamo facendo al Sud, guardano in prospettiva anche al Ponte sullo Stretto che è parte integrante di uno tra i più importanti corridoi europei della rete TEN-T, che collega la Scandinavia con il Mediterraneo. Ma la nostra visione è generale. Guardi come è andata con l’Alta velocità. Si sono spesi tanti soldi per farla, è vero, ma quando è partita nessuno aveva idea del successo e di come sarebbe cambiata l’Italia grazie ad essa. Abbiamo dimostrato che è stata una decisione azzeccatissima”. 

Alta velocità che è ancora da completare…

“Gli investimenti stanno andando avanti, ad iniziare dalla Torino-Venezia. Venezia in treno è un must e il fatto di farlo anche risparmiando del tempo con l’Alta velocità diventa strategico. Sulla Milano-Roma-Napoli, invece, si sta lavorando su due fronti. Da una parte con la velocizzazione dei treni, cercando di capire se si può andare oltre i 300 chilometri all’ora attuali per ridurre il tempo di percorrenza. Dall’altra sulla frequenza, visto che sempre più persone usano il treno per muoversi tra Milano e Napoli”.

E poi c’è l’Hyperloop, il futuribile trasporto in cui crede tanto anche Musk e che anche il Veneto vorrebbe sperimentare.

“Penso che l’Hyperloop sia una bella idea, ma non credo possa sostituire il treno in tempi brevi. Per noi penso sia importante continuare a migliorare il servizio dell’Alta velocità. Il treno è il modo più sostenibile per muoversi. È green, perché i treni sono elettrici, ed è un mezzo collettivo e, quindi, più sostenibile rispetto all’auto privata”. 

Intermodalità è la sua parola d’ordine: dal treno, al bus all’aereo…

“Il successo dei collegamenti treno e bus, unito alla crescente domanda di coloro che scelgono di viaggiare in bici a bordo dei nostri treni, fa sì che il nostro impegno si concretizzi in valore aggiunto per l’industria del turismo e per i territori dove, tutti i giorni, lavorano le nostre persone non solo a bordo treno, ma anche negli impianti e nelle officine per garantire qualità ed eccellenza del made in Italy. Ad esempio, ora il Frecciarossa entra direttamente nella stazione dell’aeroporto di Fiumicino, offrendo un servizio più semplice, per chi parte o arriva in aereo. Con la nostra partecipata BusItalia, inoltre, riusciamo a raggiungere anche quei luoghi dove non arriva la ferrovia”. 

Intanto Trenitalia continua a crescere all’estero, un’idea che fino a qualche anno fa sembrava impensabile…

“E che invece sta avendo con un grande successo. In Spagna, il Frecciarossa ha all’attivo 70 collegamenti, tra cui anche quelli tra  Madrid, Barcellona e Siviglia e sta andando molto bene. Abbiamo lanciato la Milano-Parigi e la Parigi – Lione che stanno riscontrando un elevato livello di soddisfazione anche da parte dei francesi. Ora guardiamo alla Germania dove lavoriamo per poter iniziare con ottobre a fare i primi investimenti e inaugurare il primo treno nel 2026. Infine, grande screscita dei passeggeri provenienti dall’estero, mercato dove stiamo crescendo del 30% in più rispetto all’anno precedente. “.

Nel frattempo anche la concorrenza continua a crescere. In Italia, per esempio, quella di Italo si sta dimostrando agguerrita sulle tratte più importanti.

“Sappiamo tutti che la concorrenza in Italia ha portato ad alzare l’asticella in termini di qualità del servizio e ha creato quello che è diventato oggi il servizio migliore d’Europa. Il mercato del trasporto ferroviario è in crescita, e il nostro vero competitor resta la mobilità privata”.

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