Moby Price, nuova luce sull'inchiesta, spunta la pista iraniana
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Cronaca Sab 17 dicembre 2022

Moby Price, una nuova luce sull'inchiesta: spunta la pista del greggio iraniano

A 31 anni dalla tragedia della Moby Prince, un'ipotesi della Dda di Firenze getta una nuova luce sull'incidente a largo di Livorno. Moby Price, una nuova luce sull'inchiesta: spunta la pista del greggio iraniano
Emanuele Bonora
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Emanuele Bonora

Giornalista de La Verità, esperto di nuovi media. Responsabile dell'edizione online del quotidiano e delle strategie digitali.

La nuova inchiesta sulla Moby Prince

A 31 anni dalla tragedia della Moby Prince, nella quale persero la vita 140 persone, tra passeggeri e membri dell’equipaggio, un’ipotesi della Dda di Firenze getta una nuova luce su quello che potrebbe essere successo a largo delle coste di Lavoro. Secondo gli inquirenti potrebbe essere stato un commando ad aver dirottato il traghetto della Navarma contro la petroliera Agip Abruzzo, provocando il devastante e tragico incendio. Un attentato che si collegherebbe alla guerra commerciale sul greggio iraniano, che veniva trasportato in quelli anni in Italia nonostante fosse in vigore un embargo.

A svelare la nuova piega che stanno prendendo le indagini è l’agenzia di stampa AdnKronos. In quella notte del 10 aprile 1991, di fronte alle coste del porto di Livorno, il cielo era completamente limpido. Ma la Moby Prince cambiò improvvisamente la sua rotta di circa 30 gradi, finendo contro la Agip Abruzzo, carica, secondo la Dda di Firenze, di 82.000 tonnellate di ”iranian light”.

La petroliera Haven

Non solo. Secondo questa nuova ipotesi, lo scontro potrebbe essere collegato a un altro incidente, quello della Haven, la petroliera esplosa improvvisamente 14 ore dopo il disastro della Moby Prince, nel tratto di mare fra Genova e Voltri. A sostenere, tra gli altri, questa ipotesi è l’esperto in esplosivi Danilo Coppe, che ha consegnato proprio nei giorni scorsi alla Dda una relazione di una settantina di pagine.

Sulla base di questa relazione la Procura ha osservato come entrambe petroliere, la Agip Abruzzo e la Haven, trasportassero del greggio iraniano, nonostante l’embargo imposto all’Iran. E come entrambe le navi avessero caricato il petrolio dal terminal egiziano di Sidi Kerir. Nel settembre 1992, il Wall Street Journal aveva rivelato anche che Iran ed Egitto stavano proprio stringendo un accordo per consentire all’Iran, sotto embargo, di trasportare greggio. 

Le ipotesi e i misteri

A corroborare l’ipotesi dell’attentato si collega il fatto che i corpi del comandante della Moby Prince Ugo Chessa e del terzo ufficiale Arcangelo Picone siano stati trovati nel ponte 3 dei garage del traghetto. Che fossero stati presi in ostaggio dal commando? Una domanda, al momento, senza risposta. Come senza risposta resta il fatto che dei passeggeri, siano stati trovati radunati nella sala Delux, prima della collisione, come se fossero stati avvisati in anticipo della collisione. Un mistero su cui la Procura potrebbe decidere di cercare ora di fare luce con una nuova inchiesta.

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