I forni di Unox utilizzano l'Intelligenza artificiale - V&A
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Imprese/Apertura
AperturaImprese Sab 25 novembre 2023

I forni di Unox utilizzano l'Intelligenza artificiale e si rafforzano negli Usa con un muovo impianto

L'azienda padovana il prossimo giugno aprirà uno stabilimento in Nord Carolina. E punta a essere nelle più belle case del mondo. I forni di Unox utilizzano l'Intelligenza artificiale e si rafforzano negli Usa con un muovo impianto
Mikol Belluzzi
di 
Mikol Belluzzi

La crescita globale del food spinge i numeri di Unox che, a giugno, aprirà il suo primo stabilimento fuori dall’Italia, in Nord Carolina. La società padovana è diventata negli anni il primo produttore di forni professionali per numero di pezzi venduti nel mondo. All’estero è attiva con propri uffici e filiali commerciali in 42 Paesi nel mondo e i suoi prodotti vengono distribuiti in più di 110 nazioni. Il team Unox è composto da 1.200 persone, di cui più di 300 all’estero. Più di 50 professionisti, fisici, ingegneri meccanici, chimici e aerospaziali, invece, si occupano di ricerca e sviluppo con l’obiettivo di sviluppare intelligenza e tecnologia applicabile ai processi di cottura per renderli più efficienti, ripetibili e sostenibili. “Quest’anno registreremo una crescita più contenuta, attorno al 5%, dopo aver chiuso un 2022 con 280 milioni di ricavi, in progresso del 53%, e il +100,1% registrato nel 2020. E anche per il 2024 siamo positivi” sottolinea a Verità e Affari Nicola Michelon, ceo di Unox, azienda fondata nel 1990 dall’ingegner Enrico Franzolin.

Si tratta di numeri molto importanti che vi possono aprire anche le porte di Piazza Affari…
“E’ vero, ma l’azienda non ha mai avuto bisogno di finanza straordinaria e neppure di ricorrere a capitali di terzi. Per cui posso affermare che la Borsa non è un nostro obiettivo. Nei prossimi anni continueremo con un aggressivo piano di crescita organica, mentre non ci interessa fare acquisizioni dato che abbiamo più idee di quelle che riusciamo a realizzare”.

Quando inizierete a produrre negli Stati Uniti?
“L’avvio della produzione del nostro nuovo impianto in Nord Carolina è previsto per giugno 2024, una data realistica che rappresenta un momento importante per Unox. E questo perché si tratta del primo stabilimento all’estero e del nostro mercato più importante, con un potenziale di crescita ancora grandissimo. Infatti, mentre in Europa la nostra tecnologia è già ampiamente utilizzata, con le nuove macchine Unox che vanno a sostituire le vecchie, in America stiamo installando forni di ultima generazione, con prospettive molto interessanti. Per ora il mercato statunitense vale meno di quello europeo ma non sarà così a lungo. Per questo abbiamo realizzato un impianto in America, non per risparmiare sul trasporto, ma per operare direttamente su un mercato strategico che, visti anche i recenti orientamenti politici, gradisce una produzione Made in Usa”.

E in Italia come siete posizionati?
“L’Italia è il nostro primo mercato in Europa anche per via del vantaggio della vicinanza. Producendo forni ad alto contenuto di tecnologia, quando lanciamo nuovi modelli, la vicinanza a chi li utilizza è un elemento fondamentale. Inoltre, abbiamo la necessità di creare quella che io chiamo la “fabbrica dei professionisti”, dove formiamo al meglio i leader di domani della nostra azienda. A livello di numeri, invece, l’Italia vale il 10% del fatturato, mentre tutta l’Unione europea arriva al 45% e il resto è extra Ue”.

La vostra crescita è ricollegata al boom del cibo italiano nel mondo?
“Il nostro prodotto non è identificato con il cibo italiano e l’ascesa che registriamo è più legata al progressivo cambio di paradigma, per cui si consumano sempre più alimenti preparati fuori casa, al ristorante o recapitati con il delivery, comparto che sta crescendo moltissimo. E quando questo avviene è possibile che quelle pietanze siano state cucinate in un nostro forno”.

E adesso vi state “introducendo” anche nelle abitazioni private…
“L’obiettivo è di entrare nelle cucine delle case più belle del mondo. Si tratta di un’avventura impegnativa perché stiamo investendo in un mercato che va completamente creato. Comunque, pur trattandosi di una startup, stiamo già avendo soddisfazioni anche se sul mercato sono già presenti dei player affermati che però hanno prodotti con performance inferiori ai nostri”.

E’ vero che i vostri forni utilizzano anche l’Intelligenza artificiale?
“Sì e la usano in due modi. Il primo è il riconoscimento vocale, per cui l’operatore dialoga con il forno per scegliere il programma di cottura più adatto. La seconda applicazione, invece, è il riconoscimento delle immagini, un sistema attraverso il quale il forno identifica il cibo infornato e attiva il programma automaticamente con una netta riduzione dei tempi e degli errori”.

Condividi articolo