Lagarde (Bce): banche dell'area euro tra successi, tassi, sfide e strategie future
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AperturaEconomia Gio 21 marzo 2024

Dopo la Fed, la Bce. Quali prospettive per tassi, banche e famiglie

Il governatore della Bce valuta la fine della politica restrittiva sulla scia di quanto avverrà negli Stati Uniti già a partire da giugno Dopo la Fed, la Bce.  Quali prospettive per tassi, banche e famiglie
Redazione Verità&Affari
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Dopo la Fed anche la Bce potrebbe allentare la presa sui tassi di interesse. Almeno è questo lo scenario che lascia trapelare la banca centrale. L’obiettivo è dare respiro all’economia dopo che l’inflazione è ritornata a livelli ritenuti accettabili. E magari sostenere anche il settore immobiliare che ha bisogno di una ingente quantità di denaro per far partire l’operazione di riqualificazione green. Questa è la visione della presidente della Bce, Christine Lagarde, esplicitata nella nell’introduzione al rapporto annuale del ramo di Vigilanza bancaria dell’istituzione, presentato stamattina al Parlamento europeo. 

“Il duro lavoro portato avanti negli anni scorsi per rendere le banche dell’area euro più resilienti ha dato i suoi frutti. Le banche hanno mantenuto posizioni patrimoniali solide, con un coefficiente aggregato Cet1 al 15,6%, vicino ai suoi massimi storici. Questo ha aiutato a proteggere il settore degli shock esterni e ha consentito alle banche di trasmettere efficientemente all’economia la stretta di politica monetaria della Bce. Ma permangono diverse sfide”. ha spiegato Lagarde. Il punto è che però ora  i costi che le banche devono sopportare in termini di aumenti dei tassi dei depositi della clientela stanno salendo, così come stanno aumentando i crediti deteriorati.

Monitorare i rischi

Stando così le cose, “le autorità di vigilanza continueranno a monitorare questi rischi, in particolare terranno d’occhio le esposizioni ai settori vulnerabili, come l’immobiliare e interverranno sui rischi nella governance e nei sistemi di controllo interni delle banche”, ha aggiunto.

Resilienza e adattabilità saranno cruciali per confrontarsi con le sfide strutturali poste da digitalizzazione cambiamento climatico – ha detto ancora la presidente Bce -. E mentre l’uso dell’intelligenza artificiale diventa più diffuso, le autorità continueranno a seguire le strategie di digitalizzazione delle banche e la loro resilienza essa attacchi”.

Le famiglie sono in sofferenza

Nell’indagine di gennaio 2024 della Bce sulle aspettative dei consumatori è salito il numero di famiglie a basso reddito che segnala difficoltà nel far fronte ai pagamenti del mutuo per i prossimi tre mesi, per effetto della trasmissione dei tassi più elevati agli importi dei prestiti in essere per l’acquisto di abitazioni.  I tassi sui prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni sono leggermente diminuiti, ma sono aumentati quelli sul credito al consumo e sullo scoperto di conto.

A gennaio 2024 i tassi sui nuovi prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni hanno registrato «una modesta riduzione», collocandosi al 3,87% a gennaio, rispetto al 3,97% di dicembre. Il calo è stato generalizzato nei maggiori Paesi dell’euro ed è stato più marcato per i prestiti a medio e lungo termine. Al tempo stesso, a gennaio hanno continuato a salire i tassi bancari sui prestiti alle famiglie per scoperti di conto e credito al consumo. Mentre i tassi sui prestiti alle imprese sono rimasti sostanzialmente invariati.

La situazione delle banche

“Le banche dell’area euro hanno solide basi posizioni patrimoniali e di liquidità, con coefficiente aggregato Cet1 che al 15,6%, alla fine del terzo trimestre del 2023, risulta superiore a quando è stata lanciata l’unione bancaria, nel 2015. Anche il tasso di copertura delle liquidità, al 159% è superiore al 140% dello stesso periodo mentre i crediti deteriorati rappresentano meno del 2% di tutti gli impieghi nel 2023. La redditività è aumentata, ma al tempo stesso l’evolversi delle condizioni economiche e finanziarie, assieme ai rischi geopolitici stanno mettendo alla prova la resilienza delle banche europee” ha affermato Claudia Buch, presidente del ramo di vigilanza bancaria della Bce nella sua prima audizione in questa veste al Parlamento europeo. Le prospettive di utili potrebbero deteriorarsi se dovessero aumentare i costi di finanziamento, se dovesse indebolirsi la crescita dell’erogazione di prestiti o se dovessero materializzarsi perdite.

In particolare “potrebbero salire le perdite dalle esposizioni su settori particolarmente sensibili ai tassi di interesse. Nei primi tre trimestri del 2023 i crediti deteriorati stavano già aumentando gradualmente – ha rilevato – spinti principalmente dai prestiti per l’immobiliare commerciale e dai crediti al consumo”.

Pesa l’incertezza

Le banche stanno operando in un contesto di elevata incertezza a causa dei rischi geopolitici e del quadro macroeconomico. Sono in corso cambiamenti strutturali su digitalizzazione, demografia e sulle politiche che l’Ue impone per il clima. “Preservare la resilienza delle banche e rafforzarla ulteriormente in una maniera duratura resta la nostra priorità. Le banche hanno gestito positivamente i problemi di ieri dobbiamo assicurare – ha dichiarato Buch – che siano in grado di affrontare le sfide di domani con la stessa efficacia”.

Il sistema bancario va messo in sicurezza

La presidente della Vigilanza bancaria Ue ha individuato tre priorità per le banche. Innanzitutto una capitalizzazione appropriata, su cui è necessario completare il processo concordato su Basilea tre. Secondo, i nuovi tipi di rischi richiedono solide strutture di governance e accantonamenti adeguati. Terzo, le banche devono continuare a investire nei loro sistemi tecnologici e nella loro resilienza operativa, anche per essere in grado di affrontare eventuali cyber attacchi.

(Teleborsa) 

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