L'austerità manda in rosso la Bce che non si ferma: tassi no ai tagli
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AperturaBanche Gio 22 febbraio 2024

L'austerità manda in rosso la Bce Nessun cambio di rotta: "E' prematuro tagliare i tassi"

La Bce ha perso l'anno scorso 1,3 miliardi dopo aver azzerato il fondo rischi per 6,6 miliardi. Niente dividendo a Banca d'Italia L'austerità manda in rosso la Bce Nessun cambio di rotta: "E' prematuro tagliare i tassi"
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

Tassi avanti tutta

La stretta monetaria avviata dalla Bce lo scorso anno manda in rosso il suo stesso bilancio. Nonostante i problemi di contabilità generale (che comunque per una banca centrale sono sempre relativi visto il signoraggio sulla  moneta) a Francoforte hanno deciso di andare avanti con l’austerità. Come emerge dai verbali della riunione del 25 gennaio “esiste ancora una larga maggioranza dei membri del direttivo” che ritengono “prematuro discutere del ribasso dei tassi”.

Azzerato il fondo rischi

Vuol dire che le perdite di  bilancio sono destinate a proseguire nei prossimi anni. Il 2023 infatti chiude con una perdita di 1,3 miliardi di euro  (pareggio nel 2022) dopo l’utilizzo fino all’azzeramento,  del fondo rischi finanziari per 6,6 miliardi. Al netto di questa partita straordinaria la perdita avrebbe raggiunto il tetto di  7.9 miliardi.

Niente dividendo

Per via di questo risultato Christine Lagarde  non darà dividendi  alle banche centrali nazionali dell’area euro.

Vent’anni dopo

Non è la prima volta che a Francoforte devono scrivere con l’inchiostro rosso l’ultima riga del bilancio. Era già successo nel 2004 quando la banca segnò un disavanzo di 1,6 miliardi di euro. A causarlo era stata svalutazione delle riserve di valuta straniera in conseguenza del netto rafforzamento dell’euro che arrivò a superare quota 1,36 sul dollaro. La Bce si aspetta di subire nuove perdite nei prossimi anni.  Una volta che la situazioine si stabilizzera potrà tornare poi a realizzare profitti sostenuti come ha fatto dal 2005 al 2021 quando complessivamente ha riportato e distribuito profitti per circa 23 miliardi di euro.

Linflazione costa cara

A causare la perdita dell’anno scorso, spiega il comunicato emesso a Francoforte è stato l’innalzamento dei tassi di interesse per combattere l’inflazione nell’area dell’euro. La stretta ha  comportato un aumento delle spese per interessi.  In sostanza con l’inversione della politica monetaria è cambiata anche la direzione dei flussi finanziari. La banca centrale ha ripreso a remunerare i fondi che riceve dal sistema. Ai tempi del quantitative easing voluto da Draghi prima erano le banche che pagavano per tenere le riserve a Francoforte

Patrimonio solido

Il reddito sulle attività della non è aumentato nella stessa misura o allo stesso ritmo, poiché tali attività, essendo costituiti da titoli di stato a lunga scadenza, hanno in gran parte tassi di interesse fissi e scadenze lontane. È “probabile – continua la Bce  – che si registreranno “perdite nei prossimi anni, ma poi dovrebbe tornare a realizzare profitti sostenuti. La forza finanziaria della Banca centrale è ulteriormente sottolineata dal suo capitale e dai suoi ingenti conti di rivalutazione, che insieme ammontavano a 46 miliardi di euro alla fine del 2023. In ogni caso, la Bce può operare in modo efficace e adempiere al suo mandato primario di mantenere la stabilità dei prezzi a prescindere. di eventuali perdite”

 

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