Nessuna proroga per le gare dell'idroelettrico: metterebbe a rischio la quinta rata del Pnrr
L' impegno per le gare dell'idroelettrico era stato preso dal governo guidato da Mario Draghi nei confronti di Bruxelles e messo tra gli obiettivi del Pnrr molti dei quali sono stati rivisti e ridiscussi idroelettricoLo scenario
E si prospettano ricorsi, contenziosi e perdita di investimenti già programmati su questi impianti che garantiscono energia green. La necessità di andare avanti con le gare, per le concessioni scadute si doveva procedere entro fine 2023, è stato ribadito dal ministero per gli Affari europei, guidato da Raffaele Fitto, mentre la Lega aveva chiesto, nel Milleproroghe, un correttivo che estendeva di altri 12 mesi i tempi per procedere.
L’ impegno per le gare era stato preso dal governo guidato da Mario Draghi nei confronti di Bruxelles e messo tra gli obiettivi del Pnrr molti dei quali sono stati rivisti e ridiscussi. Il governo dovrebbe dunque negoziare con la Commissione per rivedere anche questo obiettivo, un percorso che però non è stato avviato.
Nel frattempo sono state fatte alcune proposte
Il Decreto Energia introduceva la possibilità per le amministrazioni locali di riassegnare la concessione all’operatore uscente a fronte di nuovi impegni per investimenti e la chiusura dei contenziosi in essere. Ma anche in quel caso, il parere del ministero guidato da Raffaele Fitto non è stato positivo. La Lombardia, scrive il Sole 24ore, ha approvato una delibera al fine di rimettere a gara tre piccole concessioni scadute, ma sono già partiti i ricorsi da parte degli operatori uscenti.
La situazione
La regione dovrà procedere con diversi bandi ci sono 70 le concessioni e 20 sono scadute. Il Piemonte aveva avviato un percorso di riassegnazione all’utility uscente, Iren. C’è però stato il ricorso di un operatore di Bolzano. In Abruzzo la gara per riassegnare piccole concessioni gestite da autoproduttori e da Acea, ha innescato il ricorso anche di A2A e Enel.
La prospettiva di una completa liberalizzazione delle concessioni idroelettriche preoccupa: si teme infatti che grandi gruppi energetici esteri si stiano già preparando a scendere in Italia mettendo le mani su una fonte di energia pulita di importanza strategica. Da sottolineare che l‘Italia, secondo una relazione del Copasir del gennaio 2022, è l’unico Paese ad aver avviato un processo di riassegnazione delle concessioni attraverso procedure competitive aperte in assenza di reciprocità con gli altri Stati.