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EnergiaPrimo piano Mer 21 dicembre 2022

Effetto sanzioni: in Italia salgono le emissioni di CO2 a causa del boom del carbone

Nei primi nove mesi dell'anno le emissioni sono cresciute del 6%. Giù l'energia prodotta da rinnovabili (-11%), aumento del 47% del carbone. Effetto sanzioni: in Italia salgono le emissioni di CO2 a causa del boom del carbone CARBONE
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

In Italia aumentano le emissioni di CO2

La ricerca di fonti alternative al gas, in seguito alla decisione di ridurre l’import da Mosca, ha portato in Italia a un aumento delle emissioni di CO2. La guerra economica con la Russia, insomma, va in contraddizione con la transizione ecologica. A certificarlo, è l’analisi di Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico) sul sistema energetico italiano.

“Segnali di criticità nei primi nove mesi dell’anno”, si legge nel rapporto Enea. Che certifica un calo dei consumi energetici da parte degli italiani (la previsione è di un -1,5% nell’intero 2022), con un aumento, però, del 6% delle emissioni di CO2. Nel periodo gennaio-settembre le rinnovabili hanno registrato un calo dell’11%, a fronte di un maggiore ricorso alle fonti fossili (petrolio +8%, e soprattutto carbone +47%).  Il calo delle rinnovabili è dovuto in gran parte al calo dell’energia prodotta da idroelettrico (conseguenza di un’estate torrida e poco piovosa) non compensato da solare e eolico.

Il cammino della transizione ecologica si fa più difficile. Spiega Francesco Gracceva, coordinatore dell’analisi trimestrale Enea: “In questo scenario  l’obiettivo europeo di riduzione delle emissioni del 55% al 2030 potrà essere raggiunto solo se nei prossimi otto anni riusciamo a ottenere una riduzione media annua di quasi il 6%”. 

L’altro problema è il rischio futuro di rimanere senza materia prima per produrre l’energia di cui abbiamo bisogno: “In vista del prossimo inverno richiede particolare attenzione la capacità delle infrastrutture gas di coprire la punta di domanda”, dice sempre Gracceva. “Infatti, nel caso di un completo azzeramento dei flussi dalla Russia (scesi sotto al 20% dell’import totale nei primi nove mesi, ma già quasi a zero a ottobre), risulterebbe molto difficile coprire punte di domanda legate a picchi di freddo intenso che investano l’intero territorio nazionale”

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