Palmisano (TrenDevice): "Pronti ad aprire nuovi negozi" - V&A
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Imprese/Apertura
AperturaImprese Sab 30 settembre 2023

Smartphone, Palmisano (TrenDevice): "I prodotti ricondizionati piacciono agli italiani. Apriamo nuovi negozi"

Il fondatore di TrenDevice racconta la crescita del gruppo che vende prodotti tecnologici Apple e Samsung ricondizionati. Smartphone, Palmisano (TrenDevice): "I prodotti ricondizionati piacciono agli italiani. Apriamo nuovi negozi"
Mikol Belluzzi
di 
Mikol Belluzzi

Gli smartphone sono da sempre il grande amore degli italiani. Ora, però, ne cambiano meno oppure cercano di risparmiare rivolgendosi al mercato dei cellulari ricondizionati. Un fenomeno in atto da anni – anche per questioni legate a una maggiore coscienza green – che il rallentamento economico ha accelerato. E che sta avvantaggiando TrenDevice, player di riferimento nel settore del ricondizionamento di prodotti hi-tech di fascia alta (smartphone e tablet Apple, Samsung e IoT Device) grazie al controllo completo della catena del valore e prima società di economia circolare a quotarsi in Borsa sul segmento EGM, che in questi giorni festeggia i 10 anni di attività e i tre di quotazione.

Con un fatturato 2022 di 19,8 milioni di euro e un contributo ambientale 2022 pari a 2.433 tonnellate di minori emissioni di CO2, l’azienda nata nel 2013 dall’intuizione di Antonio Capaldo e Alessandro Palmisano, giovani appassionati del mondo Apple, a differenza di altri competitor stranieri ha deciso di puntare anche sui negozi fisici e non solo sull’e-commerce.

In questi giorni sono previste le aperture di altri due punti vendita a Bergamo e Brescia che si aggiungono a quelle di Milano, Roma, Bologna, Torino, Manocalzati (Avellino). “E il prossimo anno abbiamo già in vista nuove aperture nel Centro-Nord, a Firenze, Verona e Treviso” sottolinea Palmisano a Verità e Affari. “Per ora non abbiamo ancora pianificato nuove aperture in Sud Italia, oltre a quella vicino alla nostra plant, ma vedremo più avanti”.

Da una ricerca emerge che, a differenza degli smartphone nuovi quelli ricondizionati cresceranno del 14% anche quest’anno. E’ così?

“Nel 2023 si stima un mercato globale da oltre 13 miliardi di dollari, anche se sull’Italia non è possibile estrapolare dei dati precisi. Per quanto riguarda TrenDevice, quest’anno abbiamo eliminato i marketplace stranieri per concentrarci solo sull’Italia. Finora abbiamo avuto un aumento delle vendite single digit se escludiamo il perimetro marketplace, ma da settembre pensiamo che si tornerà a registrare una crescita più forte”.

Chi è il vostro cliente tipo?

“Dai sondaggi periodici che facciamo, emerge che il profilo medio è un uomo tra i 35 e i 55 anni, libero professionista o impiegato, ma stanno aumentando anche i clienti più altospendenti come medici, avvocati e persino aziende che fanno una scelta smart, cioè risparmiano e hanno un impatto più green”.

E i giovani, che sono più attenti a questi argomenti?

“Hanno meno soldi da spendere e quindi si rivolgono al mercato dell’usato: costa meno perché i componenti obsoleti non vengono cambiati ed è privo di un anno di garanzia come il ricondizionato”.

Che differenza di prezzo c’è rispetto al nuovo?

“In media il ricondizionato costa un 30% in meno del nuovo e un nostro prodotto ha un prezzo attorno ai 450 euro. Noi vendiamo quasi esclusivamente prodotti Apple come iPhone, iMac, iPad e Apple Watch e abbiamo una clientela molto fidelizzata: in pratica, un terzo dei nostri ricavi proviene da clienti ricorrenti”.

Anche aziende?

“Sì, certo e a loro dedichiamo anche il servizio di noleggio: ci corrispondono un canone mensile e quando pc e cellulari invecchiano possono cambiarli. Si tratta di prodotti che hanno anche 3-4 anni di vita e più semplici da gestire perché non hanno il vincolo dell’operatore. I prodotti che ricondizioniamo o li ritiriamo dai clienti finali oppure li acquistiamo da wholesaler internazionali”.

Un elemento fondamentale del vostro business è anche quello dell’impatto green.

“In effetti con il nostro modello di business, nel solo 2022, abbiamo evitato che oltre 2.400 tonnellate di CO2 finissero in atmosfera, qualcosa come 80 chili per ogni smartphone”.

Condividi articolo