Tim, vendite allo scoperto da record e il titolo crolla (-4%)
Per il Financial Times la quota di azioni della società ''shortate'' è salita al 19,33%, il massimo a partire dal 2005. SEDE TIM TELECOMScommessa record allo scoperto da 930 milioni sulle azioni di Tim lo spiega il Financial Times, spiegando che la quota di azioni della società ”shortate” è salita al 19,33%, secondo dati di S&P Global, valore che rappresenta il livello più alto di posizioni corte a partire dal 2005. Tra gli short seller figurano il Canada Pension Plan Investment Board e l’hedge fund Qube Research & Technologies, con posizioni corte rispettivamente per lo 0,5% e lo 0,72% di Tim. Le scommesse contro il titolo, che oggi ha lasciato sul campo un altro 4,03% con vendite concentrate nel finale di seduta, sono quasi raddoppiate da quando gli investitori si sono opposti al piano triennale presentato da Labriola, che include la vendita della rete al fondo Kkr per tagliare il debito da 20 miliardi a circa 7 entro il 2026. L’ad Pietro Labriola sta cercando una conferma del suo mandato nell’assemblea degli azionisti del 23 aprile.
Si prospetta battaglia nell’assemblea del 23 aprile
Ma all’orizzonte si prospetta battaglia. Infatti oltre al fondo Merlyn che ha proposto un piano alternativo e che detiene lo 0,53% del capitale ci sono due nuove posizioni sopra lo 0,5 per cento. Si tratta di Blackrock e Capital Fund, rispettivamente con lo 0,53% e lo 0,51% che hanno scommesso contro il titolo, come rilevato sul sito della Consob. Del resto il piatto è ricco dato che Tim sta per vendere la rete per 22 miliardi di euro a Kkr ma ha al suo attivo anche una forte partecipazione in Tim Brasil, Sparkle, la società dei cavi internazionali, una forte presenza nel settore delle imprese e circa 30 milioni di abbonati nel mobile e 15 nella telefonia fissa. Un boccone ricco, anche se oberato da 26 miliardi di debiti, ma bersagliato dalle vendite in borsa che hanno ridotto la capitalizzazione poco sopra i 4 miliardi di euro, ossia neppure la partecipazione in Tim Brasil. Visto quanto sta accadendo è possibile che altri gruppi stiano lavorando a liste alternative per il cda da presentare entro il 29 marzo.
Domani presidio dei dipendenti Tim al ministero
Intanto domani 22 marzo a partire dalle 10 le lavoratrici e i lavoratori di Tim saranno in presidio sotto il ministero delle Imprese e del Made in Italy, a Roma, per chiedere al governo di convocare un tavolo di confronto. “Con la presentazione del piano alternativo del fondo Merlyn, che prevede un ulteriore spezzettamento dell”azienda, ormai e” chiaro il rischio che la vicenda possa diventare una mera questione finanziaria, con evidenti risvolti negativi sul futuro delle lavoratrici e dei lavoratori”, hanno detto il segretario confederale della Cgil, Pino Gesmundo, e il segretario nazionale della Slc, Riccardo Saccone.
I sindacati chiedono chiarezza e prospettive industriali per la società di tlc
Mentre la Uilcom ha dichiarato di non voler accettare operazioni di smembramento alla cieca perchè significherebbe compromettere il futuro delle persone. “Il 26 marzo, in concomitanza con l’incontro sugli appalti delle attività di call – center- dice Uilcom- la nostra organizzazione sarà presente anche fuori dal Mimit con un sit-in per evidenziare, con forza, il diritto di chiarezza a cominciare dal Governo che deve garantire una reale prospettiva industriale e non può continuare a fare finta di non essere stato, fino ad oggi, d’accordo sul progetto di scorporo della rete e di conseguenza nell’avere dato parere favorevole alla separazione dell’azienda”.