Alfa Romeo Milano prodotta in Polonia: nuovo affondo contro Tavares
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AutoPrimo piano Lun 15 aprile 2024

L'Alfa Romeo Milano cambia nome dopo le critiche del governo

Il mini suv prodotto in Polonia si chiamerà Junior. Il ministro Urso era insorto a difesa del Made in Italy e dopo nuove polemiche Stellantis ha deciso la retromarcia L'Alfa Romeo Milano cambia nome dopo le critiche del governo
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

La nuova Alfa Romeo Milano cambia nome, dopo le critiche del governo, e si chiamerà Junior. “Pur ritenendo che il nome Milano rispetti tutte le prescrizioni di legge, e in considerazione del fatto che ci sono temi di stretta attualità più rilevanti del nome di una nuova auto, Alfa Romeo decide di cambiare il nome in Junior, nell’ottica di promuovere un clima di serenità e distensione”, ha spiegato Jean-Philippe Imparato, amministratore delegato del brand del Biscione.  C’è “grande soddisfazione” per la decisione di Alfa Romeo di non chiamare Milano “un’auto prodotta in Polonia, da una casa che ha la maggior parte dei propri interessi ormai fuori dall’Italia”. Lo dicono fonti di governo sottolineando che la scelta è arrivata “dopo una interlocuzione” con Stellantis “nella quale il governo italiano ha fatto notare come queste pratiche alla fine rischiano di danneggiare la produzione sul territorio italiano”.

La decisione dopo la nuova polemica

La decisione arriva comunque  dopo la nuova stoccata del ministro Urso. “Ciascuno può produrre dove vuole nel mondo ed é giusto che sia libero di farlo –  aveva detto poche ore prima il ministro delle Imprese e del Made in Italy, – ovviamente deve però dire con estrema trasparenza e correttezza al consumatore dove é  stato realizzato il prodotto”.  Urso che rispondeva alla domanda se la tutela del Made in Italy vale anche per un’auto ha quindi aggiunto: “Va lasciata la libertà al consumatore di scegliere con piena consapevolezza dove e’ stato realizzato il prodotto e quindi se intende acquisirlo sulla base dell’immagine di un Paese che comunque é considerato nel suo saper fare il Paese di eccellenza, il Paese che produce i prodotti di maggiore qualità nel mondo”.

L’Alfa Romeo in retromarcia

Tutto era cominciato  venerdì scorso quando Stellantis aveva presentato l’Alfa Romeo Milano, un mini suv battezzato col nome della città italiana ma che viene prodotto in Polonia. Urso aveva da subito puntato l’indice su una operazione poco trasparente poiché induceva il consumatore a pensare che quell’auto fosse prodotta in Italia. Secca e immediata la replica del Ceo di Stellantis, Carlos  Tavares: “L’Alfa Milano se fosse stata prodotta in Italia sarebbe costata 10 mila euro in più”.    Il ministro aveva aggiunto: “E’ stato dimostrato negli anni passati con più ricerche, che il consumatore, per esempio negli Stati Uniti ma oggi anche in Cina, é disposto a pagare un prezzo superiore, anche del 20% in più, se percepisce che quel prodotto é realizzato in Italia“. “Per questo vanno contrastati  i fenomeni imitativi – conclude il ministro, –  perché  non consentono ai consumatori di scegliere con piena consapevolezza”. Poche ore dopo la clamorosa retromarcia di Stellantis col cambio di nome.

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