Leapmotor e Stellantis assieme in Polonia. Altra beffa per Mirafiori e Torino
L'azienda cinese, nuova partner del gruppo ex-Fiat, pareva candidata a far risorgere lo storico impianto piemontese. Tavares gela le speranze StellantisEnnesima beffa da parte di Stellantis nei confronti di Torino e dell’Italia. Leapmotor, che secondo indiscrezioni avrebbe dovuto sbarcare a Mirafiori, prende invece la strada della Polonia. La Reuters rivela infatti che la Casa cinese potrebbe avviare in tempi brevi la produzione di piccole auto elettriche presso l’impianto di Stellantis di Tychy, in Polonia. In particolare, sempre secondo indiscrezioni raccolte dall’agenzia, l’azienda avrebbe intenzione di iniziare a produrre la T03 (una piccola somigliante alla 500) già nel secondo trimestre di quest’anno utilizzando dei kit di preassemblaggio. Le scelta di Tychy è da legare all’accordo sottoscritto con Stellantis e alla relativa joint venture tra i due costruttori. L’alleanza, prevede non solo l’ingresso del gruppo guidato da Carlos Tavares nell’azionariato della Leapmotor con quasi il 21% del capitale, ma anche la costituzione dell’impresa congiunta Leapmotor International: Stellantis avrà il 51% del capitale e diritti esclusivi per l’esportazione, la vendita e la fabbricazione dei prodotti della Casa cinese al di fuori della Cina.
Tavares torna ad aggrapparsi all’endotermico
Soltanto due giorni fa lo stesso amministratore delegato di Stellantis, Tavares, aveva dichiarato in pompa magna che era “giunto il momento di presentare il progetto per Mirafiori“. In molti avevano letto l’annuncio come la conferma dell’arrivo a Torino della produzione del nuovo modello cinese con cui far uscire l’impianto da una profonda crisi dovuta alle scarse vendite della 500 elettrica ed allo spostamento di parte della produzione nella stessa Polonia. Oggi invece la doccia fredda. A Mirafiori sono mesi che è in vigore la cassa integrazione per migliaia di dipendenti proprio per il flop della 500 green. Un problema rilevante tanto da costringere Tavares a fare dietrofront ed a far ripartire le linee della 500 endotermica. Una decisione di corto respiro che però non risolve il problema del futuro dello storico stabilimenti Fiat e soprattutto dell‘indotto di Torino alle prese anche con la chiusura, decisa sempre da Tavares, dello stabilimento Maserati di Grugliasco (fortemente voluto da Marchionne).
Piano di dimagrimento e la trattativa al Mimit
In Italia nei piani di Stellantis dovranno essere prodotti i veicoli elettrici di fascia media, che difficilmente però potranno dare gli stessii risultati delle “piccole” che hanno da sempre costituito il cuore propulsivo della produzione Fiat in Italia. Dopo due anni di investimenti in Spagna, Marocco, Algeria, Polonia e Slovenia i sindacati di Stellantis, di fronte alle tante promesse rimaste sulla carta hanno indetto uno sciopero unitario in aprile. L’arrivo della Leapmotor con un modello molto simile alla 500 era stato salutato con soddisfazione da parte sindacale, come pure dal governo, da mesi in trattativa con Stellantis al fine di far ripartire la produzione di auto in Italia. Ora invece il destino di Mirafiori, a parte l’investimento di 240 milioni per alcuni laboratori di ricerca, resta in bilico. Come pure c’è attesa per la messa a terra delle decisioni (anticipate da Tavares) per quanto riguarda gli altri stabilimenti del gruppo. Ed anche in questo caso i sindacati sono sul piede di guerra. “Stellantis ci ha comunicato l’intenzione di procedere alla definizione di un accordo sindacale nazionale relativo alle uscite volontarie incentivate – recita una nota della Cgil. – Si prosegue nell’azione di svuotamento degli stabilimenti Stellantis, un pessimo segnale se considerato che queste uscite non sono compensate con l’assunzione di giovani, che darebbero un’importante prospettiva per il futuro”. Siamo di fronte a un’altra procedura di esodi incentivati proprio nel corso del confronto con il Mimit nell’ambito del tavolo automotive. – dice ancora il sindacato, – Bisogna affrontare la questione di un intero settore che, nelle difficoltà determinate dalla transizione all’elettrico, sta attraversando una profonda crisi in particolare dovuta alle scelte strategiche di Stellantis nel nostro Paese, contraddistinte da scarsi investimenti, incertezze per il futuro delle produzioni, e una continua riduzione dell’organico”. Di diverso avviso gli latri sindacati, che pure aderiscono allo stop di aprile, che a più riprese restano “fiduciosi rispetto ad un piano di rilancio per l’Italia”. Come pure resta moderatamente ottimista il ministro Urso che conferma la convocazione degli incontri per l’analisi degli stabilimenti Stellantis di Melfi, il 2 aprile e di Mirafiori, il 3 aprile. Fissati anche gli incontri per Pomigliano, Atessa, Modena, Termoli e Cassino. Tutti i tavoli si terranno a Palazzo Piacentini, sede del Mimit. Saranno presenti, oltre al ministro Urso i rappresentanti di Stellantis, della Regione interessata, dell’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Italiana Automotive) e delle organizzazioni sindacali.