Auto, il governo mette una toppa al caso Stellantis con i cinesi di Byd
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AutoPrimo piano Mar 27 febbraio 2024

Auto, il governo mette una toppa al caso Stellantis con i cinesi di Byd

Il governo tratta con i cinesi di Byd per rilanciare la produzione di auto, mentre per salvare Ilva cerca l'aiuto del magnate ucraino Rinat Akhmetov Auto, il governo mette una toppa al caso Stellantis con i cinesi di Byd Produzione auto
Redazione Verità&Affari
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Se Stellantis non produce abbastanza in Italia, ci penseranno i cinesi della Byd. Sulla falsariga delle trattative per Ilva con il magnate ucraino Rinat Akhmetov, dopo l’addio di Mittal, l’esecutivo di Giorgia Meloni tenta di mettere una pezza a colori allo scarso impegno di Stellantis nella produzione di auto in Italia

“Abbiamo contatti con diverse case automobilistiche” ha spiegatp il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine della visita allo stabilimento ex Ilva di Taranto. “Abbiamo lavorato sin dall’inizio della legislatura – ha proseguito – per migliorare l’attrattività del Paese. Questo vale anche per il settore dell’automotive. Siamo l’unico Paese europeo che produce auto ad avere un unico produttore”. Di qui l’idea di coinvolgere la cinese Byd.

La conferma delle trattative in corso è arrivata da Ginevra

“Abbiamo avuto contatti – con il governo italiano – per discutere della questione. Dipende dalle nostre vendite, stiamo facendo progressi molto buoni” ha dichiarato il numero uno della casa automobilistica cinese Byd, Michael Shu, a Ginevra durante il Salone dell’UTO. 

Byd, che l’anno scorso ha superato Tesla come maggiore produttore di veicoli elettrici al mondo, a dicembre aveva confermato che costruirà una fabbrica in Ungheria per sostenere le vendite nella regione. “Ci stiamo concentrando sull’Ungheria ed è troppo presto per dire quando e se verrà presa una decisione su un secondo sito”, ha aggiunto il manager. 

Per il sindacato una rondine non fa primavera

“Apprendiamo dagli organi di stampa dei contatti presi dal governo italiano con Byd con l’obiettivo di favorire l’ingresso del costruttore cinese nel nostro Paese. Da anni la Fiom-Cgil evidenzia la criticità tutta italiana di avere un solo costruttore. Questo ha determinato negli anni un progressivo impoverimento del settore automotive dovuto al progressivo disinvestimento di Fca prima e Stellantis poi” ha dichiarato  Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile del settore mobilità. 

“La produzione di autovetture in Italia deve puntare al milione in termini di volumi, oltre ai 300mila veicoli commerciali leggeri. Per traguardare l’obiettivo Stellantis deve investire per garantire stabilimenti e occupazione e il governo deve promuovere strumenti per garantire la transizione del settore con attenzione anche a tutto l’indotto ed anche per attirare nuovi costruttori. Questa è l’unica strada per garantire la salvaguardia dell’industria dell’automotive in Italia”  ha dichiarato il sindacalista. 

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