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AutoPrimo piano Lun 25 marzo 2024

Difficile assicurare le auto elettriche cinesi. E la polizza è una stangata

Il caso è esploso in Inghilterra dove le compagnie frenano sui marchi del Dragone. Byd: "Stiamo confrontandoci con chi stipula i contratti". Le ragioni dello stop Difficile assicurare le auto elettriche cinesi. E la polizza è una stangata RICARICA AUTO ELETTRICA
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Lo scudo contro l’invasione di auto elettriche cinesi in Europa? Per il momento arriva dalle assicurazioni. La questione è scoppiata in Gran Bretagna. Sempre più compagnie inglesi, infatti, sono riluttanti nello stipulare stipulare polizze sui veicoli a spina del Dragone. Una contrarietà derivante dalla carenza dei pezzi di ricambio e dalla mancanza di  un supporto tecnico adeguato che fanno aumentare il costo e la durata degli interventi. Il risultato sono polizze ben più care di quelle legate ai modelli europei, giapponesi o americani. Il fenomeno iniziato in Inghilterra, secondo gli esperti, verrà “esportato” in tutti i Paesi Ue nel momento in cui il parco auto elettrico diventerà più consistente.

I cinesi corteggiano gli assicuratori

Uno dei modelli difficili da assicurare è ad esempio  la  Byd Seal. Proprio un automobilista inglese, fresco d’acquisto di quest’auto, ha raccontato ad un quotidiano britannico la storia della sua personale via crucis tra le compagnie assicuratrici: le poche che erano disposte ad offrire copertura proponevano contratti straordinariamente costosi. Allo sfogo dell’automobilista è seguita la risposta della stessa Byd: il colosso cinese dei veicoli elettrici ha dichiarato di essere consapevole delle difficoltà riscontrate dai clienti ed in proposito ha rivelato di aver iniziato ad organizzare eventi specifici con gli assicuratori per illustrare la propria strategia riguardo ai pezzi di ricambio e alle riparazioni.

Un problema non facile da risolvere

Byd è diventato leader mondiale dell’auto elettrica e con Geely (altro colosso cinese) sta inanellando vendite record in Cina e sui mercati mondiali. Grazie al quasi monopolio delle materie prime per le batterie, alle economie di scala  e  agli aiuti di Stato (l’Ue ha chiuso una inchiesta in proposito che culminerà in maxi-dazi a Pechino) in Cina un’auto elettrica con una garanzia di almeno cinque anni,  oggi costa attorno ai 15 mila dollari, il 40-50 % in meno rispetto all’Europa. .Tuttavia, il problema del caro-polizze non è legato alla qualità delle auto cinesi, ma all’inesperienza delle Case stesse in merito alle regole delle riparazioni e delle assicurazioni. Il mercato automobilistico cinese non richiede infatti lo stesso grado di dettaglio per le riparazioni a differenza dei mercati europei.

Riparazioni impraticabili

In Gran Bretagna, come d’atra parte in tutti i Paesi europei, la rete di concessionari e di officine autorizzate a trattare i marchi cinesi è scarsa o inesistente. E i tecnici delle officine tradizionali faticano ad approcciarsi ad un veicolo elettrico del Dragone sia per la mancanza di pezzi di ricambio sia per i problemi relativi alla mancata fornitura di informazioni per le riparazioni stesse approvate dal perito.

Giapponesi al top

Se i possessori europei di auto elettriche cinesi hanno uno choc al momento di stipulare una polizza, c’è invece chi sorride. Secondo la National body repair association, i marchi automobilistici più affidabili dal punto di vista del reperimento, del costo dei pezzi di ricambio, dell’affidabilità e dell’assistenza sono quelli giapponesi e sudcoreani: Hyundai e Kia piacciono alle compagnie di assicurazioni, con Lexus al vertice delle classifiche di affidabilità. A metà strada ci sono le europee che ovviamente nel Vecchio Continente godono di una rete straordinariamente capillare di punti di intervento. Ma quanto durerà questo gap assicurativo?  Thatcham Research ipotizza che non si tratta di mesi.

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