Inchiesta anti-dumping: gli 007 Ue in Cina. Nel mirino Byd, Geely e Saiac
Entra nel vivo l'inchiesta di Bruxelles sul sospetto di sostegni di Pechino all'auto. Tredici mesi poi il verdetto. In arrivo maxi carico da 7mila auto. Stabilimento di produzione cineseIn attesa dell’apertura dei primi siti produttivi, l’attacco all’Europa sta avvenendo con le maxi navi cargo. L’ultimo di questi giganti del mare è appena salpato dalla Cina con 7 mila auto Byd. Ma per i produttori del dragone farsi strada nel Vecchio Continente potrebbe a breve essere più difficile. Entra infatti nella fase calda l’inchiesta avviata mesi fa da Bruxelles sul possibile dumping cinese. Proprio in questi giorni gli 007 dell’Ue sono arrivati a Pechino per svolgere ispezioni e verificare se le risposte date dalle Case locali alle autorità comunitarie corrispondano al vero. Ed ora si sanno anche i nomi dei marchi finiti sotto tiro: si tratta di Byd, Geely e Saiac ovvero i tre maggiori produttori di auto in Cina con milioni di vetture immesse sul mercato. Per dare un’idea della forza d’urto basti pensare che Byd proprio quest’anno ha superato Tesla come maggior venditore di auto elettriche al mondo.
I sospetti dell’Unione europea
Le tre Case sono finite al centro dell’inchiesta Ue con l’accusa di aver beneficiato ingiustamente dei sussidi elargiti in oltre dieci anni dal governo cinese per incentivare la produzione di auto elettriche. Grazie a questi finanziamenti occulti, reecita sempre l’accusa, i cinesi possono vendere le auto sul mercato europeo a prezzi estremamente concorrenziali (fino al 20% in meno rispetto ai modelli simili delle Case europee). L’inchiesta non riguarderebbe invece alcuni brand occidentali che hanno trovato casa in Cina come Tesla, Bmw e Renault.