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AutoPrimo piano Mar 03 ottobre 2023

Proposta francese all'Ue: "Ecco come bloccare l'invasione di auto cinesi"

Parigi pensa ad incentivi legati non solo alle emissioni ma all'intero ciclo di produzione. Per penalizzare Pechino dove l'energia arriva dal carbone Proposta francese all'Ue: "Ecco come bloccare l'invasione di auto cinesi" Stabilimento di produzione cinese
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Auto, proposta francese per bloccare i produttori cinesi

Dalla Francia arriva l’idea che potrebbe fare da scudo all’invasione di auto cinesi. Si tratterebbe di varare nuovi incentivi per le auto che tengano conto non solo delle emissioni allo scarico delle vetture, ma dell’intero ciclo di produzione distribuzione delle auto stesse. Una mossa che tenderebbe a privilegiare le produzioni locali e quindi a sfavorire quelle auto che arrivano, per esempio, da Pechino, dove le fabbriche si servono prevalentemente di energia ricavata dal carbone. Non solo: anche il trasporto su nave inciderebbe sulle emissioni complessive.

Il colpevole ritardo dell’Ue

Da qualche settimana l’Ue sta pensando (con colpevole ritardo, secondo i Ceo delle Case europee)  a leggi anti dumping riguardanti l’auto elettrica. Le regole di concorrenza dell’Unione Europea non consentono di favorire esplicitamente i produttori locali di un determinato Paese, ma lo schema francese d’incentivazione, che tiene conto del processo produttivo e della successiva distribuzione, sarebbe conforme alle regole dell’Omc (Organizzazione mondiale del commercio), in quanto sono consentite esenzioni per motivi sanitari e ambientali.

Il piano francese potrebbe prendere piede anche in altri Paesi dell’Ue e infatti, come riferisce la Reuters, anche il governo italiano starebbe valutando con interesse la cosa. Ricordiamo che gli incentivi in vigore in Italia, come avviene anche in altre nazioni, tengono conto delle emissioni allo scarico e assegnano contributi maggiori, minori sono i valori di CO2.

Gli Usa hanno fatto da apripista

Il governo americano, proprio per difendere l’industria nazionale dall’arrivo di auto elettrice cinesi a prezzi stracciati (grazie al monopolio delle terre rare e delle batterie) ha varato un maxi piano di incentivi fino a 7mila dollari per gli automobilisti che intendono cambiare l’auto acquistandone una nuova a più basse emissioni. Nel case degli Usa gli incentivi sono però legati al fatto che l’auto nuova sia stata realizzata negli stabilimenti Usa (o in Messico e Canada) e che abbia oltre il 60% di componenti realizzati sempre in America. Da qui la corsa anche delle case europee ad aprire stabilimenti negli Usa. L’Europa invece potrebbe scegliere la “strada francese” che promette comunque di ottenere gli stessi risultati

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