Revisioni "facili" dell'auto: scatta un'indagine europea
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ApprofondimentiAuto Gio 29 giugno 2023

Revisioni "facili" dell'auto: scatta un'indagine europea

In Italia le vetture promosse sono il 99,8% del totale contro una media europea del 90%. Da qui il faro di Bruxelles su ciò che avviene nei 9.500 centri autorizzati a compiere i test Revisioni "facili" dell'auto: scatta un'indagine europea TRAFFICO A MILANO
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Scatta una indagine Ue sulle revisioni delle auto in Italia

 Tutto parte da un dato: nel nostro Paese  su 100 vetture sottoposte a revisione, 99,8 passano l’esame. Una percentuale che scende drasticamente a livello europeo dove le  promosse sono il 90%. Da qui la denuncia della Federispettori, l’associazione a tutela degli ispettori tecnici addetti alla revisione ministeriale, presso l’Unione europea e l’avvio dell’indagine.

Viste le statistiche anomale, il sospetto è che in Italia le revisioni siano quantomeno superficiali, a discapito della sicurezza stradale. Senza un approfondito esame delle vetture vecchie  aumentano infatti le probabilità di incidenti in un Paese in cui, tra l’altro, l’età media del parco circolante è tra le più alte d’Europa (12 anni). In più c’è il problema dell‘inquinamento legato ai gas di scarico.

Un problema che viene da lontano

Il problema delle revisioni facili non è nuovo e non riguarda soltanto l’Italia che pure è “maglia nera” nel Vecchio continente. Già un decennio fa  l’Ue aveva varato una normativa con  procedure più rigide in sede di verifica ministeriale. Una imposizione rimasta però sulla carta, visto che la percentuale dei veicoli bocciati non è certo aumentata.

Ma quali le ragioni di una simile situazione? Secondo Federispettori in Italia i 9.500 centri di controllo dove vengono effettuate le revisioni sono molto più del necessario. E dunque per attirare clienti c’è chi fa l’occhiolino e promuove veicoli che invece meriterebbero la bocciatura o di essere “rimandati a settembre”. C’è poi il tema della insufficienza del personale del ministero delle Intrastrutture che a sua volta dovrebbe controllare l’attività dei controllori. Senza ispettori, spiega l’associazione, non c’è attività di vigilanza. Infine chi effettua i test sulle auto è quasi sempre un dipendente del centro di revisione e ciò genera un conflitto d’interessi che mina la imparzialità della decisioni.

Dove può portare l’indagine

Sta di fatto che ora l’Unione europea dovrà stabilire capire se  in Italia si è in presenza di revisioni fasulle o addomesticate. E se ciò venisse accertato è possibile che contro il nostro Paese venga aperta una procedura d’infrazione, procedendo all’invio di una “lettera di messa in mora”. A quel punto lo Stato dovrà presentare una propria memoria difensiva per evitare un contenzioso e delle sanzioni. In attesa che l’indagine compia il suo iter  Federispettori ha proposto a Bruxelles di agire subito su due fronti: imporre all’Italia di accrescere il numero dei tecnici all’organismo di supervisione del ministero e rendere chi effettua la revisione (come già avviene per i camion) indipendente dai centri di controllo delle auto.

Revisioni: le differenze in Europa

Nel nostro Paese il controllo iniziale deve essere realizzato dopo 4 anni dalla data di immatricolazione della vettura, dopodiché è necessario sottoporre l’auto alla verifica ogni 2 anni. Per le auto inglesi la revisione segue queste scadenze: 3 anni e poi ogni anno. All’automobilista che si reca a fare la revisione quando viene dato un certificato che servirà a indicare la data per il prossimo “controllo”. Stesso discorso in  Germania  dove la  revisione per le automobili nuove è prevista dopo tre anni, mentre i successivi controlli dopo 24 mesi. Diverso il caso della Francia dove la revisione auto avviene ogni due anni, in linea le norme europee.

Per quanto riguarda la Repubblica Ceca, dopo 4 anni c’è , la prima revisione. Successivamente, i controlli vanno fatti dopo 2 anni . Anche in Spagna la prima revisione va fatta dopo i 4 anni di vita del mezzo e, successivamente, ogni 2 fino ai 10 anni. Dopo 10 anni di vita dell’auto il controllo è annuale. Infine c’è il caso della Svizzera in cui la prima revisione è obbligatoria quattro anni dopo la prima messa in circolazione, poi scattano tre anni successivamente a questo primo controllo ed  in seguito il mezzo deve essere vagliato ogni due anni.

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