Il giallo della raffineria di Priolo tra allarmi, petrolio e sanzioni
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CronacaDa non perdere Ven 23 settembre 2022

Il giallo della raffineria di Priolo tra allarmi, petrolio e sanzioni

I documenti ufficiali della Isab, la raffineria di Priolo Gargallo di proprietà del colosso russo, l’unico problema sembra essere. Il giallo della raffineria di Priolo tra allarmi, petrolio e sanzioni
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Cosa succede nella raffineria Isab

Non ci sono ricadute sul business per le sanzioni contro la Russia, non ci sono problemi immediati con gli approvvigionamenti di materie prime, il rialzo dei prezzi del greggio ha incrementato decisamente anche i margini di raffinazione. A guardare i documenti ufficiali della Isab, la raffineria di Priolo Gargallo di proprietà del colosso russo, l’unico problema sembra essere la necessità di «un cambio di schema di approvvigionamento delle materie prime, non più possibile dalla Russia» a partire dal febbraio 2023 per via delle sanzioni Ue. Eppure, da aprile scorso si susseguono gli allarmi sul «rischio chiusura» per la raffineria, legati alle sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina.

La situazione nella raffineria

A fine giugno, gli amministratori mettono nero su bianco che «nonostante le incertezze legate a uno scenario in continua evoluzione, il management ritiene di non avere particolari problemi che possano mettere in discussione la continuità aziendale». Appena un mese dopo, il 2 agosto, gli stessi amministratori si presentano al ministero delle Attività produttive (Mise) per quello che doveva essere l’apertura del tavolo di crisi. «Tra i temi trattati le problematiche legate all’indotto, all’occupazione e al mantenimento della produzione della raffineria alla luce delle sanzioni adottate nei confronti della Russia», recita il comunicato del Mise.

Le stesse sanzioni che, un mese prima, venivano descritte così: «La società non rientra tra i soggetti direttamente sanzionati, così come le altre società del gruppo Lukoil. Il business aziendale è quindi proseguito con regolarità, monitorando i possibili effetti di una escalation delle sanzioni e il comportamento delle controparti economiche e finanziarie che potrebero applicare procedure più restrittive nei confronti di Isab».

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