Contratto bancari, negoziato sul rinnovo a rischio rottura
Restano lontane le posizioni su applicazione dell'aumento, tfr e arretrati. Domani, 21 novembre, previsto un nuovo incontro tra le parti
Contratto bancari, rischio rottura
A rischio rottura la trattiva per il rinnovo del contratto dei bancari. La vertenza, spiegano fonti bancarie, è arrivata a un passo dallo stop definitivo questa mattina, lunedì 20 novembre, durante una riunione ristretta alla quale hanno preso parte la presidente del Comitato affari sindacali dell’Abi, Ilaria Maria Dalla Riva, e i segretari generali di Fabi, Lando Maria Sileoni, First Cisl, Riccardo Colombani, Fisac Cgil, Susy Esposito, Uilca, Fulvio Furlan, Unisin, Emilio Contrasto.
Le distanze
Trovato l’accordo sull’aumento in busta paga, spiegano le fonti, restano le distanze sull’applicazione e sulla modulazione in più tranche dell’aumento stesso, previsto a 435 euro nell’arco del contratto. Inoltre, le posizioni sono ancora distanti su trattamento di fine rapporto e arretrati. Insufficienti, secondo la parte sindacale, i chiarimenti su fungibilità dei quadri direttivi, mobilità e trasferimenti dei lavoratori, cabina di regia sulle nuove tecnologie.
Nuovo incontro “ristretto”
Domani mattina, 21 novembre, è previsto un nuovo incontro “ristretto” che, in mancanza di un riavvicinamento, potrebbe sancire la rottura definitiva. Ma, spiegano le fonti interpellate, la mediazione prosegue e una schiarita potrebbe arrivare già nella serata di oggi. Resta ferma la posizione delle rappresentanze sindacali per quanto riguarda la decorrenza del ripristino della base di calcolo del trattamento di fine rapporto e del pagamento degli arretrati, da fissare al 1 gennaio 2023. Il contratto riguarda circa 270mila addetti degli istituti di credito.