Contratto bancari, Patuelli (Abi): va rinnovato in modo lungimirante - V&A
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Primo piano/Banche
BanchePrimo piano Gio 06 luglio 2023

Contratto bancari, Patuelli (Abi): va rinnovato in modo lungimirante

Il numero uno dell'Associazione delle banche: tutelare il potere d'acquisto e favorire la contrattazione di secondo livello. Soddisfatti i sindacati Contratto bancari, Patuelli (Abi): va rinnovato in modo lungimirante SEDE MILANESE ABI ASSOCIAZIONE BANCARIA ITALIANA
Redazione Verità&Affari
di 
Redazione Verità&Affari

(Teleborsa) – Il contratto dei bancari va rinnovato, per “tutelare il potere d’acquisto dei lavoratori” e “favorire la contrattazione di secondo livello”, ma dovrà essere un aggiornamento “lungimirante e sostenibile”, che tenga conto dei mutamenti nel mondo bancario. Lo ha detto il presidente ABI, Antonio Patuelli, nella relazione all’Assemblea annuale dell’associazione che riunisce le banche italiane.

Mondo bancario diversificato

“Occorre aggiornare il contratto nazionale, tutelare il potere d’acquisto dei lavoratori, favorire la contrattazione di secondo livello che comprende anche i ‘premi aziendali’, in un mondo bancario molto diversificato e concorrenziale che sta cambiando molto rapidamente”, ha detto Patuelli, ma serve un aggiornamento “lungimirante e sostenibile”.

“Il prossimo rinnovo del contratto nazionale dei bancari è un banco di prova fondamentale per il settore e per le sue relazioni industriali, che devono continuare a connotarsi, come ha sottolineato il presidente Antonio Patuelli nella sua relazione all’Assemblea dell’Abi, per lungimiranza e spirito costruttivo. Le banche italiane non sono soltanto imprese in concorrenza tra loro, ma fano parte di un sistema, che come tale ha dimostrato di muoversi in occasione dei salvataggi operati attraverso il Fondo di garanzia sui depositi, che dovrebbe operare in via prioritaria per prevenire anziché solo per sostenere i costi delle crisi bancarie”. Lo dichiara il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani.

La trattativa

“Nella piattaforma unitaria abbiamo chiesto che l’aumento retributivo risponda all’esigenza di tutelare il potere d’acquisto ma anche a quella di redistribuire parte della produttività, che è tra le ragioni della straordinaria crescita degli utili conseguita dalle banche. Resta in ogni caso basilare, in questo quadro, il ruolo della contrattazione collettiva nelle banche e nei gruppi bancari, cui è demandato – ha concluso Colombani – il compito di garantire ulteriori incrementi salariali anche attraverso i “premi aziendali”, nonché la gestione dei cambiamenti che stanno maturando nell’organizzazione del lavoro”.

“Bene Patuelli sul rinnovo del contratto dei bancari, ora la trattativa deve decollare per dare risposta alle lavoratrici e ai lavoratori, così come all’insieme del Paese”. Così la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito, a margine dell’assemblea dell’Abi.

“È pienamente condivisibile – precisa Esposito – l’esortazione del presidente Patuelli nel considerare determinante l’impegno per il nuovo contratto collettivo nazionale di Lavoro dei 280 mila lavoratrici e lavoratori del credito, affinché si rigenerino relazioni industriali ‘costruttive e lungimiranti’. Tanto più in vista di una ripresa che si attenua, come afferma anche il governatore della Banca d’Italia Visco, oltre che per l’effetto restrittivo dello stesso aumento dei tassi della Banca centrale europea”.

Potere d’acquisto

Per la segretaria generale della Fisac Cgil, “è indispensabile incrementare il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori del settore bancario, espandere l’occupazione, aumentare diritti, tutele e inclusività, estendere il welfare e governare insieme le trasformazioni in atto, a partire da quella digitale. Altro che stallo, il negoziato per il nuovo contratto deve decollare. Per il bene delle lavoratrici e dei lavoratori, ma soprattutto per il futuro dell’economia nazionale e dell’intero sistema paese, visto il ruolo sociale e di leva per lo sviluppo del settore finanziario”, conclude Esposito.

Condividi articolo