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AperturaBanche Lun 16 ottobre 2023

Mps, Giorgetti conferma la privatizzazione nel 2024. E l'utile corre a oltre un miliardo di euro

Il via libera all'operazione confermata dal Tesoro. E ora si cercano gli advisor, mentre gli analisti alzano le loro stime 2023. Mps, Giorgetti conferma la privatizzazione nel 2024. E l'utile corre a oltre un miliardo di euro
Mikol Belluzzi
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Mikol Belluzzi

E’ partito il conto alla rovescia ufficiale per la privatizzazione del 64% del Monte dei Paschi di Siena in portafoglio al Tesoro. La conferma è arrivata durante la presentazione della manovra, quando il ministro delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha risposto un secco “sì” a chi gli chiedeva delucidazioni sulla sua privatizzazione.

Immediata la reazione del mercato, con il titolo Mps che ha accelerato a Piazza Affari a 2,55 euro (+1,2%), tornando a essere acquistato dopo il forte rialzo segnato giovedì scorso, in attesa della sentenza della Cassazione, che ha confermato poi l’assoluzione di 15 ex funzionari dell’istituto, tra cui l’ ex presidente della banca Giuseppe Mussari e l’ex amministratore delegato Antonio Vigni.

Si cercano gli advisor per la privatizzazione

La conferma di Giorgetti di una cessione entro il 2024 che vale circa 2 miliardi di euro è un nuovo tassello che si aggiunge all’annuncio del Tesoro, venerdì 6 ottobre, della selezione per l’individuazione dei consulenti finanziario e legale per la cessione. Per l’uscita Via XX Settembre, infatti, ha messo sul tavolo diverse opzioni, a partire da un’offerta pubblica ai risparmiatori (Opv) da fare in una o più fasi, accanto alla vendita delle quote a investitori istituzionali o un’operazione straordinaria come la fusione con un altro istituto.

L’8 novembre arriva la trimestrale

L’8 novembre, invece, arriverà la trimestrale del Monte. Per Equita il margine di interesse confermerà una traiettoria di crescita, con l’effetto tassi che più compenserà l’effetto volume. Equita ha stimato un incremento del margine di interesse del 4% trimestre su trimestre a 600 milioni (+58% anno su anno). Al contrario, non sarà un trimestre particolarmente brillante sul fronte delle commissioni, viste in calo del -6% trimestre su trimestre anche per effetto della tipica stagionalità del periodo e del -3% anno su anno.

Per questo, i ricavi totali sono previsti a 950 milioni (-2% trimestre su trimestre, +31% anno su anno), mentre con il trimestre impattato da oneri sistemici per 85 milioni, l’utile pre-tasse di Mps dovrebbe essere pari a 292 milioni.

Obiettivo un miliardo di euro

Per quanti riguarda i primi nove mesi è atteso un utile pre-tasse oltre i 900 milioni ed Equita vede spazio per una revisione al rialzo della guidance (oltre 1 miliardo). Così il target price sull’azione sale del +3% a 3,4 euro, ma il rating resta hold.

«La riduzione del petitum sui rischi straordinari ed eventuali conseguenti rilasci di riserve rappresentano potenzialmente catalyst positivi a riduzione del gap valutativo con i competitor», sottolinea la Sim. Dall’altro lato, conclude la Sim, «continuiamo a vedere un rischio di overhang (eccesso di carta sul mercato, ndr) legato a un eventuale piazzamento della quota in mano allo Stato e non consideriamo l’M&A necessariamente come uno scenario di breve termine».

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