Guadagni magri per lo chef Carlo Cracco dopo la pandemia
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CronacaIn evidenza Ven 05 agosto 2022

Boccone amaro per Cracco, i guadagni magri dello chef dopo la pandemia

Leggendo i bilanci delle sue società si capisce che fare ristorazione dopo la pandemia non è facile. Nemmeno se ti chiami Carlo Cracco. Boccone amaro per Cracco, i guadagni magri dello chef dopo la pandemia
Emanuele Bonora
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Emanuele Bonora

Giornalista de La Verità, esperto di nuovi media. Responsabile dell'edizione online del quotidiano e delle strategie digitali.

I conti delle imprese di Carlo Cracco

Se non fosse arrivato Flavio Briatore ad attirarsi tutte le antipatie dei puristi della pizza, il primato spetterebbe ancora a lui. Che con quel disco croccante servito nel suo ristorante in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano aveva infuocato le discussioni per mesi. Volto televisivo tra i più noti dietro i fornelli, cresciuto accanto ad uno dei padri della cucina italiana come Gualtiero Marchesi, famoso per il suo uovo fritto, a leggere i bilanci delle sue società si capisce, però, che fare ristorazione dopo la pandemia non deve essere affatto facile. Nemmeno se sei lo chef stellato Carlo Cracco.

Un labirinto di attività aperte e chiuse in questi anni, di progetti partiti e non andati evidentemente come sperava per l’ex giudice burbero di Masterchef. Come l’impresa tentata con Lapo Elkann, con la “Garage Italia Customs”, che doveva gestire il bistrot accanto all’atelier dell’auto, pensato dal rampollo di casa Agnelli. Idea ambiziosa finita nel 2018 con una perdita di 551.360 euro e la volontà di Cracco di non ricapitalizzare. O il “Carlo e Camilla in segheria”, un cocktail bar sempre a Milano, dove aveva una partecipazione del 60%. Il locale è chiuso da due anni abbondanti e la società in liquidazione.

La società capofila

A fare da capofila alle imprese dello chef stellato c’è prima di tutto la Cracco Investimenti Srl con 109mila euro di capitale sociale. Lo scorso anno ha chiuso l’esercizio con poco più di 600mila euro di ricavi ed un utile di 250mila euro. Ben altro risultato rispetto alle perdite accumulate l’anno prima nel pieno della pandemia, quando il conto economico si chiuse con un rosso di 3 milioni e 200mila euro. La società è, però, creditrice per 723mila euro di un finanziamento infruttifero verso la controllata Felix.

Società che gestisce l’omonimo bar in Galleria Vittorio Emanuele a Milano (dove c’è anche il ristorante), che era finita alla ribalta per aver fatto pagare tre spremute e due bottiglie d’acqua 41 euro. I conti del bar vanno decisamente peggio della holding creata da Cracco. Pur avendo risollevato i ricavi, saliti a 2 milioni e 300mila euro dal milione e mezzo del 2020, l’ultima riga del bilancio si chiude con una perdita di 500mila euro, che si aggiunge a quella di 1 milione e mezzo dell’anno prima. 

Un cocktail salatissimo. Anche perchè a sua volta la società vanta crediti importanti verso altre due imprese dello chef: la Cracco Express e la Hugo 4. La prima gestisce il suo shop online, nato un paio di anni fa per dare sfoggio alle creazioni di pasticceria dell’allievo di Marchesi, ma dove è possibile acquistare anche libri di ricette, distillati ed esperienze gastronomiche nei suoi locali. Qui arriva una piccola soddisfazione: lo scorso anno ha raddoppiato i ricavi ad un milione e mezzo e registrato un utile di 184mila euro. La Hugo 4 gestisce, invece, lo storico ristorante di Cracco trasferitosi poi in Galleria. Si dice che una stella Michelin valga in media 700mila euro di fatturato.

Come vanno i ristoranti

Il cuoco è riuscito a fare molto meglio. La società ha chiuso lo scorso anno con 3milioni e 300mila euro di ricavi, ma con uno striminzito utile di 13mila euro. Che però sembra il preludio di buone notizie, dopo la perdita di 600mila euro dell’anno prima. Infine, per gestire il ristorante di Portofino, nato sulle ceneri del leggendario Pitosforo e della sua terrazza sul Golfo del Tigullio, frequentatissima per anni dal jet set, Cracco aveva costituito la Spice. Anche in questo caso, però, i conti non brillano come il riflesso del sole sul mare al tramonto. Su un fatturato di 861mila euro le perdite sono state per 241mila euro, che si aggiungono al rosso di 61mila euro dell’anno prima.

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