Più della metà dei pensionati donne, agli uomini assegni più pesanti
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CronacaPrimo piano Mar 27 febbraio 2024

Più della metà dei pensionati donne, agli uomini assegni più pesanti

In Italia nel 2022 su 16,1 milioni circa di pensionati il 52% è di genere femminile, mentre oltre il 70% dei percettori di assegni. Più della metà dei pensionati donne, agli uomini assegni più pesanti
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

In Italia nel 2022 su 16,1 milioni circa di pensionati il 52% è di genere femminile, però “le donne sono prevalentemente rappresentate nelle classi di reddito pensionistico più basso (fino a 1.500 euro mensili) mentre oltre il 70% dei percettori di assegni nella classe più alta (oltre i 3.000 euro mensili) è di genere maschile”.

E’ quanto emerso in un evento promosso dal Consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) dell’Inps a causa di “una differenza nella tipologia di prestazione incassata: nel 2022, il 50% degli uomini riceveva una pensione anticipata – quelle di importo più elevato in media – contro il 20% delle donne, che sono in maggioranza fra quanti sono titolari di pensioni ai superstiti”. Se, poi, si considerano gli importi medi dei trattamenti pensionistici, risalta un vantaggio maschile medio di oltre il 60% (1.430 euro contro 884, nel 2022).

Per il presidente del Civ dell’Inps, Roberto Ghiselli, “si sta affermando nelle nuove generazioni una consapevolezza maggiore della disparità di genere, malgrado questo ‘gap’ sia ancora evidente, soprattutto per ciò che concerne le differenze retributive e la maggiore discontinuità lavorativa tra uomini e donne”, ha aggiunto.

Quanto al commissario straordinario dell’Inps, Micaela Gelera, ha affermato che quello della disparità di genere è un problema ancora molto evidente nel nostro Paese oggi, e che rende necessario rafforzare e rendere strutturali le misure messe in campo dal decisore politico per conciliare i carichi familiari con la vita lavorativa delle donne. Penso ai congedi, al bonus asili nido, all’assegno unico universale e alla recente misura, introdotta dal governo, per favorire la retribuzione in busta paga delle madri lavoratrici, consentendo loro di affrontare con maggiore serenità il carico familiare legato alla presenza dei figli. Analogamente, tutte le misure finalizzate alla cura degli anziani non autosufficienti permetteranno di alleggerire ulteriormente il carico familiare delle donne”, ha chiuso Gelera. (Teleborsa) 

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