Cybercrime, più della metà degli attacchi contro Stati Nato
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DigitaleIn evidenza Ven 06 ottobre 2023

Cybercrime, più della metà degli attacchi contro Stati Nato

Nel Vecchio continente i Paesi più colpiti dal cibercryme sono stati Ucraina e Regno Unito. Gli attacchi puntano al furto di informazioni Cybercrime, più della metà degli attacchi contro Stati Nato CYBERSECURITY
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

Nell’ultimo anno è aumentata la portata globale degli attacchi cyber. E’ un dato di fatto che emerge proprio mentre si va verso la chiusura della prima edizione di ComoLake2023 – Next Generation Innovations”, la “Cernobbio del digitale”, che si terrà nei giorni 5, 6 e 7 ottobre al Centro Internazionale Esposizione e Congressi di Villa Erba a Cernobbio, sul lago di Como. E cioè il primo appuntamento, voluto dal sottosegretario alla digitalizzazione, Alessio Butti, per engtrare nel vivo dei problemi legati allo sviluppo delle nuove tecnologie. 

Secondo il Microsoft Digital Defense Report, un’analisi condotta da luglio 2022 a giugno 2023, gli attacchi telematici hanno interessato 120 Paesi e sono stati caratterizzati dallo spionaggio sponsorizzato dai governi. Quasi la metà ha preso di mira Stati membri della Nato e più del 40% è stato sferrato contro organizzazioni governative o del settore privato coinvolte nella costruzione e nella manutenzione di infrastrutture critiche.

In Europa, i paesi più attaccati sono stati Ucraina (33%) e Regno Unito (11%)

Seguono poi Francia e Polonia (5%), Italia (4%) e Germania (3%). Sono i dati del nuovo . Secondo il rapporto, se “nel recente passato gli attacchi erano più incentrati sul guadagno finanziario attraverso ransomware, i dati mostrano che oggi la motivazione predominante è quella di rubare informazioni, monitorare segretamente le comunicazioni o manipolare ciò che le persone leggono”.

Tra gli attori più attivi su questo fronte ci sono Russia, Cina, Iran e Corea del Nord. “L’Intelligenza artificiale – spiega inoltre Microsoft – crea nuove minacce ma anche nuove opportunità di difesa”. Gli aggressori, infatti, “stanno già utilizzando l’IA come arma per perfezionare i messaggi di phishing e migliorare le operazioni con immagini sintetiche”.

Allo stesso tempo, “l’intelligenza artificiale sarà fondamentale anche per una difesa efficace, grazie alla capacità di automatizzare e velocizzare aspetti della cybersecurity come il rilevamento delle minacce, la risposta, l’analisi e la previsione”. I dati analizzati da Microsoft indicano, infine, che gli attacchi ransomware aumentano in sofisticazione e velocità, così c’è una crescita di quelli basati sulle password e sull’autenticazione a più fattori.

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