Bce, per de Guindos ci vorrà ancora tempo prima di tagliare tassi
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EconomiaIn evidenza Mer 14 febbraio 2024

Bce, per de Guindos ci vorrà ancora tempo prima di tagliare tassi

Luis de Guindos, vicepresidente della Banca centrale europea (BCE), in un discorso a Spalato, in Croazia, sui tassi. Bce, per de Guindos ci vorrà ancora tempo prima di tagliare tassi
Redazione Verità&Affari
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“Sebbene l’inflazione sia sulla strada giusta, dobbiamo tenere d’occhio i fattori di rischio in gioco. Sull’upside, le pressioni salariali rimangono elevate e non disponiamo ancora di dati sufficienti per confermare che stiano iniziando ad allentarsi. Anche i margini di profitto potrebbero rivelarsi più resilienti del previsto. L’acuirsi delle tensioni geopolitiche, soprattutto in Medio Oriente, potrebbe aumentare i prezzi dell’energia e perturbare il commercio globale”. Lo ha affermato Luis de Guindos, vicepresidente della Banca centrale europea (BCE), in un discorso a Spalato, in Croazia

“Anche se stiamo andando nella giusta direzione, non dobbiamo anticipare noi stessi – ha quindi spiegato – Ci vorrà ancora un po’ di tempo prima di avere le informazioni necessarie per confermare che l’inflazione sta tornando in modo sostenibile al nostro obiettivo del 2%. Ecco perché continueremo a farci guidare dai dati. I prossimi mesi saranno particolarmente ricchi di nuove informazioni sui fattori che determinano l’inflazione di fondo, poiché riceveremo dati sugli ultimi accordi salariali e sulla rideterminazione dei prezzi da parte delle imprese. Avremo anche il vantaggio di nuove proiezioni a marzo. In ogni caso, le nostre decisioni future garantiranno che i nostri tassi ufficiali saranno fissati a livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario”.

Sulla trasmissione della politica monetaria, ha detto: “I nostri passati aumenti dei tassi di riferimento continuano a trasmettersi con forza nelle condizioni di finanziamento. Nel corso dell’attuale ciclo di rialzi, l’aumento dei tassi sui prestiti bancari ha raggiunto livelli mai visti dal lancio dell’euro. Nel frattempo, l’indebolimento del credito è stato più forte e più rapido rispetto ai precedenti cicli di rialzo. Le condizioni di prestito bancario rimangono rigide e i flussi di prestito sono ancora deboli, anche se l’ultima indagine sui prestiti bancari ha mostrato i primi segnali di moderazione dell’inasprimento netto dei criteri di credito e del calo della domanda di prestiti”.

de Guindos ha evidenziato la solidità del sistema bancario e i significativi profitti realizzati, ma messo anche in guardia sulla “debole crescita dei prestiti, l’aumento dei costi di finanziamento e il deterioramento della qualità degli asset“, che “potrebbero comportare rischi al ribasso per i profitti in futuro”.

“Sebbene gli indicatori della qualità degli attivi siano stati piuttosto robusti, si registrano i primi segnali di deterioramento in alcuni portafogli di prestiti, comprese le imprese più piccole e settori come l’edilizia e gli immobili commerciali – ha detto – Ciononostante, l’attuale contesto di incertezza macroeconomica mostra l’importanza di rimanere vigili: le banche dovrebbero essere preparate a un possibile peggioramento delle condizioni economiche“. (Teleborsa) 

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