Il buco da 50 miliardi che preoccupa la Meloni più dei ministri
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EconomiaPrimo piano Gio 13 ottobre 2022

Il buco da 50 miliardi nei conti che preoccupa la Meloni più dei ministri

C’è un numero che non fa dormire sonni tranquilli Giorgia Meloni. E non è quello dei ministeri che chiedono Salvini e Berlusconi. Il buco da 50 miliardi nei conti che preoccupa la Meloni più dei ministri
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Il problema dei conti dello Stato

C’è un numero che non fa dormire sonni tranquilli Giorgia Meloni. E non è quello dei ministeri che chiedono Salvini e Berlusconi (una partita ancora complessa che registra però qualche schiarita) ma riguarda la legge di Bilancio. Secondo i numeri della legislazione vigente infatti sono spuntati 50 miliardi di extracosti: 30 miliardi per l’aumento dei tassi d’interesse sul debito. Altri 20 miliardi per l’impennata dell’inflazione che sta incidendo pesantemente anche sul costo di beni e servizi di ordinanza amministrazione. Una cifra monstre che verrebbe compensata solo in parte dall’aumento dell’Iva. Un problema in più – e che problema – che dovrà affrontare il premier con il nuovo ministro dell’Economia.

Via xx settembre

Proprio la partita per il dicastero di XX Settembre appare come quella più delicata. Giorgia Meloni è di fronte a un bivio. Puntare ancora come da recente tradizione su un tecnico (negli ultimi dieci anni i ministri dell’Economia sono stati tecnici in sei casi su sette) o affidarsi ad un profilo tutto politico. La scelta non incide solo sugli equilibri complessivi del governo e della maggioranza ma anche sulle modalità e il flusso del lavoro all’interno del Mef.

Dopo il no di Fabio Panetta, intenzionato a rimanere nel board della Bce, e la perdita di posizioni dell’ipotesi Domenico Sinascalco, crescono le quotazioni di Giancarlo Giorgetti, anche perché la stessa premier in pectore comprende che occorre stringere i tempi stretti nella definizione della squadra e quella dell’esponente leghista appare una delle poche che può essere digerita da Mattarella.

A rendere complicata la strada del Giorgetti ministro c’è però il “fuoco amico” di Salvini che ha già fatto sapere, senza mezzi termini, che il nome di Giorgetti non può essere ascritto in quota Lega. E dunque al Carroccio andrebbero comunque altri quattro dicasteri. Una richiesta pesante. Secondo le ultime voci, però, la Meloni avrebbe un jolly ancora da giocarsi. «La questione – ci viene detto da ambienti vicini alla leader di Fdi – è che in questo momento, senza l’investitura del Quirinale, la stessa Meloni non sentirebbe una “forza contrattuale” tale da chiedere con forza ad esponenti di rilievo dell’economia (magari lo stesso Panetta, n.d.r.) un impegno in tal senso».

Le trattative

Un accordo nel centrodestra sembrava fatto con Ignazio La Russa di Fdi d’Italia alla presidenza del Senato e Riccardo Molinari della Lega alla presidenza della Camera. Ad azzerare tutto ci ha pensato Salvini. «Su presidenza del Senato e Viminale – ha detto – io non mollo». Sul secondo scranno della Repubblica il leader leghista vorrebbe Calderoli. Anche per il resto impazza il toto-nomine. Al Viminale il candidato più accreditato sembrava il prefetto Matteo Piantedosi, ex capo di gabinetto di Salvini. Ma le dichiarazioni dello stesso learder del Carroccio riaprono la partita per cui si fa anche il nome di Giulia Bongiorno (Lega) , se non dovesse ottenere il ruolo di Guardasigilli. Per quella poltrona Meloni pensa da tempo a Carlo Nordio.

Se Salvini non ottenesse il Viminale potrebbe andare al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha anche competenze sulla Guardia costiera. Ma Meloni preferirebbe per lui l’Agricoltura. A quel punto per le Infrastrutture entrerebbero in gioco Fabio Rampelli e Licia Ronzulli. L’Agricoltura tornerebbe a Gian Marco Centinaio. Al ministero degli Esteri potrebbe andare il coordinatore forzista Antonio Tajani mentre agli Affari Ue sempre più probabile l’arrivo di Raffaele Fitto. Per il ministero della Salute, tanto ambito dalla Ronzulli, in corsa c’è Guido Bertolaso e il preside della facoltà di Medicina del Gemelli, Rocco Bellantone.

Ai Rapporti con il Parlamento dovrebbe andare il centrista Maurizio Lupi. Per quanto riguarda Servizi e sottosegretario alla presidenza la Meloni ha bisogno di nomi fidati: potrebbero essere Guido Crosetto. La Lega chiede anche la creazione di un ministero delle Autonomie. Resta però il nodo, non sciolto (se non andasse alle Infrastrutture) della casella per Licia Ronzulli che Berlusconi vuole a tutti i costi nella compagine di governo. Questi i rumors: ma oggi è un altro giorno.

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