Extraprofitti delle banche, quali le banche più penalizzate
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AperturaEconomia Mar 08 agosto 2023

Extraprofitti, la manovra estiva può valere 5 miliardi. Quali le banche più penalizzate

All'interno del decreto asset il governo ha approvato un prelievo sugli extraprofitti delle banche, che potrebbero valere 5 miliardi. Extraprofitti, la manovra estiva può valere 5 miliardi. Quali le banche più penalizzate
Redazione Verità&Affari
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Sostenere le famiglie per il pagamento dei mutui per la prima casa e tagliare le tasse. Per finanziare queste misure e recuperare risorse in vista della legge di Bilancio, che si presenta in salita per i vincoli dei conti pubblici e anche per il rallentamento dell’economia, dall’ultimo Consiglio dei ministri prima della pausa estiva è arrivata a sorpresa una “pre-manovra”. All’interno del decreto asset il governo ha approvato un prelievo sugli extraprofitti delle banche, che dovrebbe portare alle casse dello Stato almeno due miliardi. Che potrebbero salire a 5, se mantenessero questo trend di crescita.

“Il ministro Giorgetti ha portato in Cdm, che ha approvato, una norma di equità sociale che è un prelievo sugli extra profitti delle banche limitato al 2023. Tutti gli introiti andranno a due voci: aiuto per i mutui prima casa sottoscritti in tempi diversi dagli attuali e taglio delle tasse. L’innalzamento dei tassi della Bce – ha spiegato il vicepremier Matteo Salvini – ha portato ad un innalzamento del costo del denaro per famiglie e imprese. Non c’è stato un altrettanto solerte, veloce e importante aumento per i consumatori. Quindi in questo gap si verrà a contare un 40% di prelievo dagli extraprofitti multimiliardari delle banche. Non entriamo nel merito delle cifre, ma basta guardare gli utili del primo semestre 2023 delle banche per capire che non stiamo parlando di qualche manciata di milioni, ma si può ipotizzare di alcuni miliardi”.

Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, al Corriere della Sera ha aggiunto: “Tassare gli extraprofitti delle banche? Da mesi diciamo che la Bce sbaglia ad alzare i tassi di interesse e questa è l’inevitabile conseguenza”. E poi ha cercato di spiegare il senso dell’operazione. “Danneggiare le banche italiane? Non è una misura contro di loro, ma un provvedimento a protezione delle famiglie e di tutti quei soggetti che si sono trovati in difficoltà per il pagamento dei mutui. La misura dura soltanto un anno e in ogni caso potrà essere approfondita in Parlamento”, ha detto.

Le banche in Borsa

L’effetto in Borsa è stato, però, quello di una bomba a mano in mezzo alla folla. Con le banche arrivate a perdere sul listo quasi il 10%. In particolare, il Ftse Italia All-Share Banks è andato sotto di oltre il 7%, con i ribassi maggiori registrati da Mps, Bper, Intesa, Popolare di Sondrio, Credem e Banco BPM. Il tonfo ha trascinato al ribasso anche il principale indice della Borsa Italiana, che sottoperforma ampiamente le altre Borse europee.

Come funziona la norma sugli extraprofitti

L’imposta straordinaria è determinata applicando un’aliquota pari al 40% sul maggior valore tra: l’ammontare del margine d’interesse di cui alla voce 30 del conto economico, redatto secondo gli schemi approvati dalla Banca d’Italia, relativo all’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2023 che eccede per almeno il 5% il medesimo margine nell’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022; l’ammontare del margine di interesse di cui alla voce 30 del conto economico, redatto secondo gli schemi approvati dalla Banca d’Italia, relativo all’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2024 che eccede per almeno il 10% il medesimo margine nell’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022.

Le banche che pagano per gli extraprofitti

Le cinque maggiori banche italiane, vale a dire Intesa, Unicredit, Bper, Banco Bpm e Mps, hanno registrato nel primo semestre del 2023 una crescita del 57,6% del margine di interesse, salito nell’aggregato a 17,814 miliardi complessivi rispetto agli 11,303 del primo semestre del 2022. I dati sono stati calcolati dalla Fondazione Fiba di First Cisl. Il margine, calcolato come differenza tra interessi attivi e passivi, è il parametro scelto dal governo la tassa del 40% sugli extraprofitti delle banche.

Solo per il primo semestre 2023 dunque applicando l’aliquota ai 6,511 miliardi di incremento del margine si avrebbe un gettito di 2,6 miliardi di euro, sempre limitatamente alle cinque maggiori banche. Se ipoteticamente le banche dovessero chiudere l’anno raddoppiando questa cifra la tassa sugli extraprofitti potrebbe quindi valere anche più di 5 miliardi di euro.

 

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