Borsa Milano soffre per il calo della manifattura. Indice -0,37%
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EconomiaIn evidenzaMercati Lun 15 maggio 2023

La Borsa di Milano soffre per il calo a sorpresa della manifattura

L'Eurostat ha annunciato un calo a sorpresa della produzione industriale a marzo. La Germania fanalino di coda. Stabili gli altri mercati. La Borsa di Milano soffre per il calo a sorpresa della manifattura BORSA PIAZZA AFFARI
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

 

Mercato azionario in calo nel pomeriggio di riflesso all’avvio negativo di Wall Street e all’indice sulla produzione industriale in Europa risultato  pesantemente negativo a marzo. L’indice segna -0,37% a  Piazza Affari inverte la tendenza ed e’ la peggiore nella pattuglia delle borse europee, tutte condizionate dalla netta flessione della produzione industriale dell’eurozona, mentre la Commissione Ue ha alzato le stime dell’Italia per il 2023.

Marr alla riscossa

A movimentare le quotazioni c’è pure  il voto  con possibili implicazioni per gli istituti più esposti sul Paese che vede il presidente Erdogan giocarsela al ballottaggio. La spagnola Bbva quotata anche a Milano, cede quasi il 5%. E i nostri istituti frenano a ruota. Continua invece il momento magico di Recordati, partito la scorsa settimana dopo i conti, che sale del 3,5%. In quattro sedute ha guadagnato il 9%.  Boom di Marr, campione della carne, in salita del 13,5% in seguito a una trimestrale sopra le stime. Mentre il bilancio, in crescita, non mette il turbo a Interpump, che invece leggermente arretra.

Anche Wall Street  barcolla

Wall Street sempre sul chi va là… L’Empire State Manufacturing Index di New York dell’attività manifatturiera è crollato a maggio a -31,8 punti ferendo il Dow Jones. Domani comunque è previsto un incontro tra il presidente Biden e i leader del Congresso per discutere il limite massimo del debito, che arriva dopo il successo dei negoziati a livello di personale che si sono svolti durante il fine settimana. Sullo sfondo però c’è sempre il tema tassi. Il presidente della Federal Reserve Bank di Atlanta, Raphael Bostic, ha respinto le scommesse secondo cui la banca centrale taglierà i tassi di interesse quest’anno.

Banzai Giappone

L’indice Nikkei 225 è salito dello 0,81% chiudendo a 29.626, mentre il più ampio indice Topix ha guadagnato lo 0,88% a 2.115 lunedì, raggiungendo i livelli più alti in un anno e mezzo, sostenuto da forti utili interni e da uno yen debole. I livelli attuali sono molto vicini all’estate 1990, quando iniziò la famosa Tokyo decadence dopo un top a 38.915 registrato nel dicembre 1989. Gli investitori festeggiano perchè – nonostante i tassi di interessi siano fermi al -0,1% – i prezzi alla produzione di aprile sono aumentati al valore più basso degli ultimi 20 mesi, tra segnali di allentamento dei costi delle materie prime.

Nel fine settimana, oltre al verdetto di Moody’s sull’Italia, ci sarà anche il G7 ad Hiroshima.

 

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