Piazza Affari parte debole. Bene le banche - V&A
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Economia/Mercati/In evidenza
EconomiaIn evidenzaMercati Lun 10 luglio 2023

Piazza Affari stabile Bene le banche. Cina verso la deflazione

Partenza con il segno meno per Piazza Affari. Parte bene il settore bancario con Fineco ancora comprata. Su il petrolio Piazza Affari stabile Bene le banche. Cina verso la deflazione Piazza affari
Redazione Verità&Affari
di 
Redazione Verità&Affari

Piazza Affari parte debole. Bene le banche

Partenza debole per Piazza Affari. L’indice Ftse Mib apre in calo dello 0,19% a 27.725 punti. Ben impostato il settore bancario con Fineco in progresso dell’1,83%, seguita da Bper Banca (+1%) e Fineco (+2%). Il progresso del petrolio spinge in positivo anche Eni (+0,5%). Frena Nexi in calo dell’1%.

Cina

Hang Seng di Hong Kong +0,3%, Shanghai +0,3%. I dati di stanotte mostrano che la Cina sta andando incontro alla deflazione. I prezzi al consumo sono saliti dello 0% il mese scorso, dal +0,2% di maggio, contro il +0,2% atteso dagli economisti. I prezzi alla produzione sono scesi del 5,4%, dal -4,6% del mese precedente. La Cina ha invitato gli Stati Uniti a intraprendere “azioni concrete” in risposta alle sue “forti preoccupazioni” sulle sanzioni alle imprese cinesi, dopo che la segretaria al Tesoro statunitense Janet Yellen ha concluso oltre 10 ore di incontri con alti funzionari a Pechino.

La Cina ha concordato di “mantenere scambi e comunicazioni di alto livello a tutti i livelli in campo economico”, si legge in un comunicato del ministero delle Finanze cinese. Pechino ha anche “richiesto” agli Stati Uniti di “cessare la soppressione delle imprese cinesi, eliminare i divieti sui prodotti legati allo Xinjiang e adottare misure concrete per rispondere alle principali preoccupazioni della Cina nelle relazioni economiche tra i due Paesi”, ha detto il ministero.

Occupazione

Il raffreddamento del mercato del lavoro auspicato dalla Federal Reserve sembrerebbe essere iniziato, così almeno hanno indicato i dati di giugno diffusi venerdì. Per la prima volta da quindici mesi la variazione dei salariati non agricoli è stata più bassa delle stime del consensus.

Non solo gli economisti non si aspettavano

Obbligazioni

Il mercato delle obbligazioni, sulla parte delle lunghe scadenze, non si è infatti mosso, il rendimento del decennale è stamattina a 4,07%, più o meno dove si trovava venerdì prima della pubblicazione dei dati. Si è rafforzato il governativo a due anni, a 4,94%. Non sono cambiati nel corso della giornata le previsioni del mercato sui tassi d’interesse: il CME FedWatch dà al 95% la possibilità di un incremento del costo del denaro a fine mese.

In Europa, il Bund ha chiuso a 2,63%, sui massimi da marzo.

L’attenzione degli operatori passa ora al dato sull’inflazione negli Stati Uniti in uscita mercoledì, gli economisti si aspettavano +3,1%, dal +4% di maggio.

L’agenda macroeconomica offre poco altro questa settimana, a parte forse l’indice sulla fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan.

Trimestrali

Venerdì escono le trimestrali di alcune grandi banche di Wall Street: Citigroup, JP Morgan e Wells Fargo. Un preludio all’avvio della stagione della pubblicazione dei dati del secondo trimestre, è giovedì, con Pepsi Cola e Delta Airlines.

Gli analisti del consensus di FactSet, si aspettano un calo del 7,2% degli utili delle società dell’S&P500, si tratta del ribasso più marcato degli ultimi tre anni.

Condividi articolo