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EuropaPrimo piano Lun 11 dicembre 2023

Patto stabilità, intesa possibile anche prima di Natale

Per questo potrebbe esser convocato un Ecofin straordinario nella settimana prenatalizia (18-21 dicembre) per la firma definitiva. Patto stabilità, intesa possibile anche prima di Natale
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

(Teleborsa) – Non c’è l’accordo definitivo sul nuovo Patto di stabilità europeo, dopo le estenuanti trattative dell’Immacolata, durate circa otto ore, ma un barlume d’intesa sul testo definitivo è stato trovato all’alba del nuovo giorno, in primis fra Francia e Germania, poi esteso a Italia e Spagna. E con questa base la volata per l’accordo finale è iniziata. Le modifiche risultanti dall’intesa – un minimo di discrezionalità dato alla Commissione sul calcolo degli interessi sul debito – dovrebbero ora essere incorporate in un nuovo testo di compromesso della Presidenza di turno della UE.

Resta la contrarietà di una manciata di Paesi cosiddetti “frugali”, ma ormai la direzione è tracciata e c’è una maggiore probabilità di trovare l’intesa entro la fine dell’anno. Per questo potrebbe esser convocato un Ecofin straordinario nella settimana prenatalizia (18-21 dicembre) per la firma definitiva.

Trovare un’intesa non è facile

Trovare l’accordo sul nuovo Patto di stabilità non è certo semplice, perché impatta sui conti pubblici di ogni stato membro e ad ogni modifica va valutato il suo impatto economico e gli aspetti legali. Punto di caduta delle trattative è la procedura per deficit eccessivo, con Italia e Francia a supportare la proposta della presidenza di turno spagnola di un aggiustamento strutturale automatico dello 0,5% del PIL per i Paesi con deficit “primario” oltre il 3% (esclusi quindi gli interessi sul debito).

Ed è proprio l’adozione della misura del deficit “primario” che viene contestata dai Paesi “frugali” perché garantisce un rientro più lento dei conti pubblici entro la soglia di salvaguardia. Ma un “considerando” aggiunto al testo ha soddisfatto anche i contrari, dando a Bruxelles la facoltà di decidere sul calcolo degli interessi sul debito fra il 2025 ed il 2027.

Una discussione positiva

“I progressi fatti testimoniano che c’è un riconoscimento che non siamo in una situazione normale, c’è una guerra in Europa”, ha affermato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, dicendosi convinto che l’accordo sarà raggiunto “quanto prima”. “Un accordo in seno al Consiglio dovrebbe essere raggiunto entro la fine dell’anno”, si è detto d’accordo Bruno Le Maire, aggiungendo “abbiamo trovato un miglior equilibrio sul risanamento dei conti” e che si è trovato un accordo al 95. Il collega tedesco Christian Lidner ha parlato invece di un accordo al 92% ed ha escluso una “golden rule” per gli investimenti.

Anche il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni ha parlato di “una discussione positiva” e si è detto “fiducioso che un accordo possa essere raggiunto nei prossimi giorni”, mentre la vicepremier spagnola Nadia Calvino ha assicurato “se necessario, convocheremo anche una riunione straordinaria dell’Ecofin in modo da poter concludere un accordo politico entro la fine dell’anno.

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