La cinese Shein punta a quotarsi alla borsa di New York - V&A
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Finanza/Primo piano
FinanzaPrimo piano Mar 28 novembre 2023

La cinese Shein punta a quotarsi alla borsa di New York

Goldman Sachs, JP Morgan e Morgan Stanley sono stati ingaggiati quali sottoscrittori dell'Ipo che avverrà entro il 2024. La cinese Shein punta a quotarsi alla borsa di New York
Redazione Verità&Affari
di 
Redazione Verità&Affari

(Teleborsa) – La big cinese della moda Shein ha presentato istanza di quotazione alla borsa statunitense, classificandosi fra le società cinesi di maggior valore a quotarsi sul mercato newyorkese. Goldman Sachs, JP Morgan e Morgan Stanley sono stati ingaggiati quali sottoscrittori dell’offerta pubblica iniziale (IPO), in modo tale che la società cinese potrebbe lanciare una vendita di azioni nel corso del 2024.

Shein non ha indicato la valutazione all’IPO e l’entità dell’operazione, ma secondo quanto riferito da Bloomberg, la società con sede a Singapore punterebbe ad una valutazione di 90 miliardi di dollari. La big cinese dell’ecommerce di abbigliamento, fondata nel 2012, è stata valutata più di 60 miliardi di dollari in una raccolta fondi realizzata a maggio, in calo di un terzo rispetto ad un round di finanziamento realizzato lo scorso anno.

Il mercato delle Ipo in ripresa

Sino ad oggi, l’impresa cinese di maggior valore ad essere quotata in borsa USA è stata la big del ride-hailing Didi Global, quotatasi nel 2021, che ha raggiunto una valutazione di 68 miliardi di dollari.

La decisione di Shein di quotarsi rivitalizza un po’ il mercato delle IPO, che era finito in una fase di stagnazione quest’anno: i debutti in borsa quest’anno hanno totalizzato 23 miliardi dopo i 21 miliardi dello scorso anno e si paragonano ai circa 300 miliardi del picco raggiunto nel 2021. Un mercato che sconta anche una serie di debutti poco brillanti come quelli di Birkenstock, famoso produttore tedesco di sandali, dell’app di consegna della spesa Instacart e della big anglo-olandese dei chip ARM Holdings, che hanno mostrato una performance modesta post-IPO.

Condividi articolo