Fisco, entro il 2 maggio per l’adesione alla rottamazione quater
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AperturaGoverno Sab 15 aprile 2023

Fisco, c'è tempo fino al 2 maggio per l’adesione alla rottamazione quater

La nuova definizio prevede la cancellazione di sanzioni e interessi di mora, oltre alla cancellazione di interessi ie aggio Fisco, c'è tempo fino al 2 maggio per l’adesione alla rottamazione quater Agenzia delle entrate
Fiorina Capozzi
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Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

Ultimi giorni per beneficiare della rottamazione quater

Il prossimo due maggio è infatti la deadline per l’istanza di adesione alla definizione agevolata delle cartelle esattoriali. Non tutte naturalmente, a quelle affidate all’agente della riscossione fra il primo gennaio 2000 e il 30 giugno 2022. Al fine di verificare se la cartella è rottamabile, l’Agenzia delle Entrate e della Riscossione (Ader) ha predisposto un’applicazione sul proprio sito.  Attraverso questo software il contribuente può non solo sapere se la cartella rientra nella sanatoria, ma anche il costo dell’operazione. 

Le novità della nuova definizio agevolata

L’Agenzia ha ricordato inoltre che la Legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197/2022) ha permesso l’adesione alla rottamazione quater anche a coloro che hanno già beneficiato della versione ter, a prescindere se in regola con i pagamenti, come si legge sul sito dell’Ader. “La nuova Definizione agevolata (Rottamazione-quater) prevede, oltre alla cancellazione delle sanzioni e degli interessi di mora, anche la cancellazione degli interessi iscritti a ruolo e dell’aggio” ricorda l’Agenzia.

“Possono quindi presentare istanza anche tutti coloro che non hanno pagato nei termini previsti le rate della rottamazione-ter per l’anno 2022, compresi pertanto coloro che, nei primi giorni di dicembre, hanno riscontrato malfunzionamenti dei servizi telematici di pagamento a causa dall’elevato numero di accessi” spiega il Fisco. 

Le cartelle non rottamabili

Esistono alcuni debiti con il Fisco che non possono beneficiare della definizione agevolata. In dettaglio, non possono essere rottamate le cartelle relative a risorse comunitarie e l’Iva all’importazione, le sanzioni comminate da autorità penale, le somme relative a condanne per danno erariale e la restituzione di aiuti di stato. 

Per i carichi delle casse e degli enti previdenziali di diritto privato, sarà possibile aderire alla rottamazione quater solo in presenza di una  delibera ad hoc da parte degli enti entro il 31 gennaio 2023.  

Non ci sono problemi invece per la rottamazione delle multe per violazione del codice della strada. Una volta che la definizione sarà accettata dall’Agenzia, il contribuente dovrà versare solo la cifra relativa all’ammenda, non anche interessi e sanzioni aggiuntive. 

Gli step della procedura

La trasmissione della domanda dovrà avvenire per via telematica. Successivamente il fisco invierà al controbuente moroso un piano dei pagamenti strutturato sulla base del numero delle rate prescelto entro il 30 giugno. Il dilazionamento non potrà superare i 18 rate. Inoltre i primi due pagamenti dovranno essere eseguiti a luglio e a novembre di quest’anno.

Per il resto, il piano prevede quattro versamenti annuali a partire dal 2024. Se si salta una rata, si perde il beneficio della rottamazione rientrando in un piano tradizionale di rientro che prevede anche le sanzioni. Rispetto al passato però è prevista una tolleranza di cinque giorni nei pagamenti. 

Inoltre, il debitore potrà anche includere nella domanda da presentare all’Agenzia cartelle relative alla precedente rttamazione facendo confluire il debito nella nuova procedura. Per questa ragione la richiesta sospende le rate in corso per la definizione agevolata fino al 31 luglio. Inoltre il contribuente non risulterà più moroso nei confronti del Fisco e potrà ottenere anche un certificato negativo di carichi pendenti e un documento di regolarità contributiva. Non si tratta di un aspetto da poco per il contribuente. 

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