Immobiliare: nel 2023 le aste calano del 19%
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ImmobiliarePrimo piano Gio 11 gennaio 2024

Immobiliare, nel 2023 le aste calano del 19% a quota 150mila

Per Chai Botta, Infrastructure Lead in Cherry Srl, il settore delle aste immobiliari resta comunque interessante per gli investitori Immobiliare, nel 2023 le aste calano del 19% a quota 150mila
Redazione Verità&Affari
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Nel 2023 sono state oltre 150.000 le aste pubblicate in Italia (-19% rispetto alle circa 186.000 al 31 dicembre 2022) per un valore complessivo dell’offerta minima di partenza pari a circa 20,8 miliardi di euro (-29% rispetto ai 29,4 miliardi al 31 dicembre 2022). A renderlo noto, l’Osservatorio “Cherry Brick”, l’innovativo servizio sviluppato da Cherry srl che monitora le opportunità di investimento tra gli immobili all’asta.

Nel report si evidenzia il 54% in riferimento ad immobili ad uso residenziale (pari ad un totale di 81.547 aste sopravvenute), il 20% ad immobili ad uso commerciale (29.394) e solo il 4% ad immobili ad uso industriale (5.339), mentre un 22% è composto da “altre” categorie immobiliari (33.764). Non rilevante, invece, l’ambito degli impianti sportivi con il solo 0,1% del totale (207).

Lombardia sotto i riflettori

Guardando a livello regionale, il 13% del totale delle aste pubblicate è localizzato in Lombardia (per un totale di 20.212 nuovi avvisi, -22% sui 25.911 del 2022), il 12% in Sicilia (17.317) ed un ulteriore 10% nel Lazio (15.499). Fanalino di coda lo 0,2% della Valle d’Aosta (287). A livello macro territoriale la maggior concentrazione è nel Centro Italia (27%), seguito da Sud (24%), Nord-Ovest (21%), Isole (16%) e Nord-Est (12%).

Tra le grandi città, invece, Roma si conferma prima in Italia per numero di aste censite (4.101, -15% rispetto alle 4.802 del 2022), seguita da Napoli (1.072, -30%) e Catania (1.016, -23%). A livello provinciale la Città Metropolitana di Roma guida la classifica con 9.974 aste pubblicate (pari al 7% del totale nazionale), seguita da Perugia e da Cosenza rispettivamente con 4.321 e 3.814.

A Roma il maggior numero di aste

Infine, a livello di Tribunali locali, con un dato di 5.484 quello di Roma continua ad essere il primo in cui sono state pubblicate il maggior numero di nuove aste (pari al 4% del totale nazionale, -13% rispetto al 31 dicembre 2022 con 6.278). Seguono quelli di Brescia (3.585), Cagliari (3.360) e Milano (3.336).

Analizzando la base d’asta media nazionale, questa ammonta a circa 180.000 euro (-12% rispetto ai 205.000 euro al 31 dicembre 2022). Il calo riguarda sia gli immobili commerciali, che si assestano a 191.000 euro per un -41% rispetto, sia gli immobili residenziali, che registrano un valore di 132.000 euro per un -10% rispetto al 2022. In controtendenza, invece, gli immobili industriali, il cui valore di riferimento è pari a 697.000 euro per un +4%, così come gli impianti sportivi, la cui base d’asta media risulta essere pari a 917.000 euro per un +71%.

In merito al valore della somma di base d’asta complessiva a livello regionale, la Lombardia al termine dell’anno 2023 si assesta su un complessivo di 3,3 miliardi di euro (-3% sullo stesso periodo 2022), seguita dal Lazio con 2,7 miliardi ed Emilia-Romagna e Toscana con 1,9 miliardi.

Il settore resta interessante per gli investitori

“Nonostante si registri un generale decremento a livello nazionale sia nelle aste censite che nel valore minimo di partenza delle offerte, il settore delle aste immobiliari rimane un’area di notevole interesse per gli investitori desiderosi di sfruttare le migliori opportunità di mercato – sottolinea Chai Botta, Infrastructure Lead in Cherry Srl – Tuttavia, per farlo, è essenziale adottare approcci flessibili che considerino le variazioni regionali e locali, considerando anche la tipologia specifica di immobili ricercati. In questo contesto, i dati forniti dallo strumento Cherry Brick possono risultare utili per un’analisi approfondita, orientando così le decisioni in un mercato ad elevata dinamicità”.

(Teleborsa) 

 

 
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