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ImpreseIn evidenza Gio 21 marzo 2024

Confidustria, prosegue la corsa di Garrone e Orsini. Gozzi: farò ricorso

Il presidente di Federacciai ottiene solo il 13,36% dei voti, lontano dal quorum del 20%. Scontro con i probiviri Confidustria, prosegue la corsa di Garrone e Orsini. Gozzi: farò ricorso
Redazione Verità&Affari
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Scontro in Confindustria sulla elezione del nuovo presidente. Con Antonio Gozzi, escluso dalla corsa, che annuncia non intende rinunciare a far valere le sue ragioni. Tutto ruota intorno ai voti assembleari presentati da Gozzi e al mancato raggiungimento del quorum del 20% da parte del presidente di Federacciai. Uno scontro che ha avuto il suo culmine oggi, giovedì 21 marzo, al Consiglio generale di via dell’Astronomia. E preceduto, nei giorni scorsi, da uno scambio di lettere infuocate.

La conta dei voti

La commissione dei saggi per l’elezione del presidente di Confindustria, nella sua relazione al Consiglio Generale sull’ammissione al voto di designazione di Edoardo Garrone e Emanuele Orsini, avrebbe motivato l’esclusione di Antonio Gozzi – a quanto si apprende – spiegando che al termine delle consultazioni e dopo più verifiche il consenso si sarebbe fermato al 13,36% dei voti assembleari.

Considerando poi anche le dichiarazioni di voto comunicate successivamente da Antonio Gozzi, e comunque considerate non ammissibili, la misura del consenso sarebbe salita al 15,94%.

Per i saggi la misura del consenso per Gozzi sarebbe stato significativamente lontana dal consenso riscontrato per i due candidati ammessi.

Non è quindi scattata l’ammissione di diritto, prevista al raggiungimento della soglia del 20%. Ed il consenso è stato considerato insufficiente anche per una ammissione al voto in base alla valutazione discrezionale dei saggi

Gozzi minaccia ricorsi

Gozzi però contesta con durezza la decisione dei saggi. “Quando vedremo quali sono le motivazioni useremo le regole della giustizia interna di Confindustria per tutelare non tanto il mio diritto quanto di tutti quelli che mi hanno espresso consenso in queste in queste settimane in questi mesi”, ha detto ai giornalisti lasciando la sede di via dell’Astronomia. Valuta anche un ricorso alla magistratura? “Vedremo. Adesso non mi chiedete non mi chiedete di più di quello che vi ho detto. Quello che si poteva dire però ho detto. Vediamo, vediamo…”, risponde l’industriale. Nel corso del suo intervento al “parlamentino” dell’associazione, Gozzi ha sostenuto di voler ricorrere “solamente” alla giustizia interna di Confindustria.

L’industriale ha anche aggiunto di “voler capire le motivazioni per le quali delibere di associazioni territoriali e settoriali molto importanti non sono state considerate idonee e quando vedremo quali sono le motivazioni useremo le regole della giustizia interna di Confindustria”. Di certo Gozzi non è soddisfatto delle motivazioni ricevute per la sua esclusione e intende andare avanti nel chiedere la sua riammissione anche perché, ha spiegato, “c’è un pezzo importantissimo di manifattura italiana e di province manifatturiere italiane che non ha avuto l’opportunità di votare un candidato quando lo statuto consente che i candidati siano fino a tre”.

Lo scambio di lettere

Il 18 marzo scorso, Gozzi – come presidente di Federacciai – ha scritto alla Commissione di designazione, al collegio dei probiviri e al presidente uscente Carlo Bonomi per segnalare quelle che, in questa ricostruzione, sarebbero una serie di irregolarità nella procedura che ha portato all’esame dei voti ottenuti dai candidati e all’esclusione della sua candidatura. 

A questa ha risposto il giorno successivo il Collegio dei probiviri, sottolineando tra l’altro che “l’aspetto più rilevante è quello relativo alla certificazione dei consensi espressi dalle associazioni, al di là del dato numerico della soglia del 20%. Le delibere adottate dalle componenti del sistema devono rispondere a regole generali inderogabili, chiaramente dettagliate nella normativa confederale. Ci riferiamo, in particolare, ai termini di convocazione, alla formulazione dell’ordine del giorno ed alla verbalizzazione della decisione assunta, senza dimenticare il requisito pregiudiziale della regolarità contributiva verso Confindustria. Non è questa sede la sede per evidenziare i singoli casi ma molti documenti depositati evidenziano oggettive ed importanti criticità, fino ad alcuni casi di sostanziale assenza di un formale deliberato”.

Risposta indirizzata a Gozzi che è stata recapitata dal presidente di Federacciai all’intero Consiglio generale. Che ha portato a una nuova replica, stavolta a tutti i componenti del Consiglio, da parte dei probiviri. Secondo i quali “restano confermate tutte le argomentazioni espresse ieri, di ampia ed esaustiva risposta ai quesiti formulati ed alle 0criticità procedurali prospettate”.

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