Piazza Affari supera il test delle banche centrali. Giù Tim e Nexi
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Investimenti/In evidenza
In evidenzaInvestimenti Gio 21 marzo 2024

Borsa piatta al test delle banche centrali Giù Tim e Nexi

A Piazza Affari piccolo passo avanti dello 0,1% dopo l'annuncio che la Fed farà tre tagli dei tassi quest'anno. Borsa piatta al test delle banche centrali Giù Tim e Nexi
Redazione Verità&Affari
di 
Redazione Verità&Affari

Non si ferma il rally delle Borse europee che, seppur muovendosi a diverse velocità, ormai appaiono convinte che la stretta monetaria a breve inizierà ad allentarsi e che l’economia continui a tenere botta all’alto livello dei tassi. «Tutte le strade portano a giugno» sintetizzano con una battuta gli analisti, riferendosi all’orientamento della Fed per tre tagli nel corso dell’anno, al quale dovrebbe aggiungersi la Bce con una riduzione del costo del denaro alle porte dell’estate. 

La Svizzera taglia la Gran Bretagna rinvia

E una sforbiciata a sorpresa è già arrivata dalla Banca centrale svizzera che ha tagliato i tassi di 25 punti base all’1,5%, mentre è rimasta ferma la Bank of England lasciando tuttavia intendere che la corsa dei prezzi si è ormai arrestata. Con Wall Street che macina nuovi record grazie ai tech (ma Apple cede il 3% sull’indagine Antitrust Usa), i principali listini europei chiudono così tutti in territorio positivo. Tra le meno convinte c’è Piazza Affari, dove il Ftst Mib a fine giornata guadagna lo 0,1% con l’ennesimo tonfo di Tim (-4%). Titolo sul quale sono emerse due nuove posizioni corte sopra lo 0,5%, cioè Blackrock e Capital Fund. Vendite anche su Nexi (-4,9%) che si avvicina, secondo gli operatori, al prezzo del collocamento sul mercato di una quota del 2,2% da parte del Fondo sovrano di Singapore (Gic). Corrono Finecobank (+1,9%) ed St (+1,5%) in scia al resto del comparto. Fuori dal listino principale balzo Enav (+8,6%) con conti e piano sopra le attese e l’M&A allo studio.

L’oro resta top

Sul fronte delle materie prime, l’oro si riporta sopra i 2.200 dollari, mentre il cambio euro-dollaro si attesta a 1,0860 (da 1,085 della vigilia). Euro/yen a 164,75 (da 164,59) e dollaro/yen a 151,69 (da 151,58). Ripiega, infine, dello 0,5% il prezzo del petrolio sia nel Brent (85,5 dollari) che nel Wti (80,86 dollari), mentre il gas Ttf ad Amsterdam arretra dell’4,6% a 26,4 euro al MWh.

Questo articolo è stato redatto a solo scopo informativo, non costituisce attività di consulenza né sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le informazioni riportate sono di pubblico dominio, ma possono essere suscettibili di variazioni in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina pertanto ogni responsabilità e si ricorda che qualunque operazione finanziaria viene fatta a proprio esclusivo rischio.
Condividi articolo