Crif, le imprese chiedono meno prestiti. In aumento il rischio default
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ImpresePrimo piano Lun 15 maggio 2023

Crif, le imprese chiedono meno prestiti. Sale il rischio default

Nel primo trimestre la domanda di credito scende del 3,6%. Sale invec e l'importo medio richiessto (+27,8%) Crif, le imprese chiedono meno prestiti. Sale il rischio default Prestiti e mutui
Fiorina Capozzi
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Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

L’aumento dei tassi gioca contro il finanziamento alle imprese

Nel primo trimestre frena la domanda di credito presentata dalle imprese italiane registrando una flessione del 3,6% rispetto al corrispondente periodo del 2022. Intanto, l’importo medio richiesto registra un incremento a doppia cifra: +27,8%, per un ammontare pari a 146.845 euro Lo rileva Eurisc – Sistema di Informazioni Creditizie di Crif.

Il trend generale di flessione delle richieste si rispecchia anche nello spaccato per tipologia di imprese. Infatti, la domanda di credito da parte delle imprese individuali mostra una contrazione del 6%, mentre le societa’ di capitali subiscono una flessione del 2,4%. Si mantiene in decisa crescita l’importo medio per entrambi i settori: +27,4% per le societa’ di capitali (193.363 euro) e +21,3% per le imprese individuali (49.717 euro).

In aumento il rischio default

“Con l’aumento del costo del denaro è quasi inevitabile che anche le imprese provino a richiedere meno soldi in prestito e che il rischio di un mancato rimborso del prestito stesso aumenti – spiega Simone Capecchi, executive director di Crif – Se le famiglie possono decidere di rinviare una richiesta di credito a quando i tassi di interesse saranno diminuiti, le imprese hanno costi non rinviabili e un bisogno di liquidita’ permanente”.

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