Piazza Affari stop alla cavalcata aspettando l'inflazione Usa
Piazza Affari temporeggia, dopo essere uscito dalla consolidata banda 27.000 - 29.000/30.000 punti. Per il 2024 punta a 35 mila BORSA ITALIANAMILANO PIAZZA AFFARIPALAZZO MEZZANOTTENuovo stop alla lunga serie positiva dei listini europei sulle prospettive di tagli ai tassi d’interesse da parte delle banche centrali già a partire dal 2024. Terminano in rosso, infatti, le Borse europee, con il Ftse Mib di Milano a -0,29%, complice lo stop al rally di Wall Street, che dopo le brillanti performance registrate per nove sedute consecutive ha archiviato ieri la peggiore seduta da ottobre. Non è bastato a risollevare i mercati neanche il rimbalzo degli indici statunitensi sulla scorta dei dati macro che hanno evidenziato un Pil in crescita nel terzo trimestre del 2023, anche se lievemente sotto le stime, e il dato Pce sull’inflazione che è salito del 2,6%, meno delle previsioni del 2,8%. L’attenzione ora è rivolta al dato sull’inflazione PCE di novembre, in arrivo domani e attesa in calo, che potrebbe dare ulteriori argomenti alla Fed per un ravvicinato taglio dei tassi. In molti a Wall Street puntano per una mossa del genere già a marzo.
Male l’auto
Tra i peggiori settori a livello continentale si assestano le auto (con il sottoindice Stoxx 600 di settore che segna -0,79%), seguite da beni (-0,67%) e media (-0,6%); deboli anche viaggi e energia (entrambi -0,5%).
Erg e Diasorin
Tra i titoli a Piazza Affari, termina in cima al listino Erg (+2,29%), grazie all’investimento da 270 milioni di dollari per sbarcare nelle rinnovabili Usa, seguita da Diasorin (+1,27%) che beneficia della sentenza del Tribunale di Pavia che ha scagionato definitivamente il ceo Carlo Rosa dall’accusa di peculato. Bene anche Tim (+1,66%) dopo il rally della vigilia. In coda Ferrari (-2,45%) che sconta la debolezza dell’automotive.
Superlega
Fuori dal listino principale pioggia di acquisti su Juventus (+5,44% ma era arrivata a guadagnare il 16% nel corso della seduta) e Lazio (+4,49%) dopo la sentenza della Corte di giustizia Ue contro il monopolio di Uefa e Fifa (che avevano entrambe ostacolato il progetto della Superlega), che sembra aprire la strada a una “liberalizzazione” nell’organizzazione delle future competizioni calcistiche a livello continentale, con un aumento anche del potenziale giro d’affari per i maggiori club europei.
Dollaro e petrolio
Sul fronte valutario, l’euro si porta sui 1,098 dollari (da 1,0960 ieri in chiusura) e a 156,18 yen (157,66). Sale ancora il gas naturale sulla piattaforma di Amsterdam a 34,3 euro al megawattora (+2,3%) mentre rifiatano le quotazioni del petrolio: il Brent del Mare del Nord, contratto di consegna a febbraio, scambia a 79,09 dollari al barile (-0,77%) e il Wti pari scadenza a 73,68 dollari (-0,73%).