Sono tornate le fusioni nelle tlc ma non basta Tim per Piazza Affari
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In evidenzaInvestimenti Lun 18 dicembre 2023

Sono tornate le grandi fusioni nelle Tlc ma per Piazza Affari non basta Tim

Le Borse europee chiudono in calo la prima seduta della settimana. A Piazza Affari itermina le contrattazioni in calo dello 0,44%. Sono tornate le grandi fusioni nelle Tlc ma per Piazza Affari non basta Tim BORSA PIAZZA AFFARI
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

 Le Borse europee non trovano lo slancio e chiudono in calo la prima seduta della settimana. A Piazza Affari il Ftse Mib termina le contrattazioni in calo dello 0,44%. L’unica positiva è Londra, sostenuta dalla brillante performance di Vodafone dopo la proposta di Iliad di fusione delle attività italiane dei due gruppi di tlc. Una notizia che ha spinto anche il titolo di Tim (+4,5%), maglia rosa di giornata a Piazza Affari. Intanto, le preoccupazioni per l’approvvigionamento sulla rotta commerciale del Mar Rosso, fanno correre il prezzo del petrolio e i titoli petroliferi (+1,1% Tenaris, +1,2% Eni, +0,5% Saipem),

Falchi e colombe in Bce

L’attenzione resta sempre sui dati macro e sulla politica monetaria. Oggi Isabel Schnabel, membro tedesco del Comitato esecutivo della Bce ha parlato con toni da “colomba”, ribadendo che la strategia anti-inflazionistica ha funzionato e stiamo percorrendo “l’ultimo miglio del processo deflattivo”. Per cui, è improbabile un nuovo rialzo dei tassi. Domani sarà la volta della Bank of Japan, con attese per una politica monetaria invariata. Sul fronte macroecomonomico, l’indice IFO tedesco sulla fiducia degli imprenditori ha registrato un calo a dicembre (a 86,4 punti dagli 87,2 di novembre) con un esito al di sotto delle aspettative degli economisti.

Intermonte frena Ferrari

Tornando ai titoli di piazza Affari scivola Ferrari (-3,4%) in seguito al taglio di valutazione degli analisti di Intermonte. Esordio negativo sul listino principale per Brunello Cucinelli (-1,2%). Sul mercato valutario, prosegue la debolezza del biglietto verde, con l’euro che sfiora ancora la soglia di 1,1 dollari e scambia a 1,0922 dollari (da 1,0928 in avvio e 1,0908 venerdì in chiusura), mentre il rapporto euro/yen vale 156,17 (da 155,57 in avvio). In deciso rialzo il prezzo del petrolio, con il future gennaio sul Wti a 74 dollari al barile (+3%) e il Brent febbraio a 78,83 (+3%). In rialzo anche il gas a 35,35 euro al megawattora (+6,5%) sulla piattaforma Ttf di Amsterdam.

Questo articolo è stato redatto a solo scopo informativo, non costituisce attività di consulenza né sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le informazioni riportate sono di pubblico dominio, ma possono essere suscettibili di variazioni in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina pertanto ogni responsabilità e si ricorda che qualunque operazione finanziaria viene fatta a proprio esclusivo rischio.
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