Imballaggi, doccia fredda per l'Italia dall'Ue
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EuropaIn evidenza Lun 18 dicembre 2023

Imballaggi, doccia fredda per l'Italia dall'Ue: nel regolamento passa la linea dura

Con il solo voto contrario dell'Italia, il Consiglio ambiente dell'Unione europea ha raggiunto l'accordo per il regolamento sugli imballaggi. Imballaggi, doccia fredda per l'Italia dall'Ue: nel regolamento passa la linea dura
Redazione Verità&Affari
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Entro il 2029, gli Stati membri devono assicurare la raccolta differenziata di almeno il 90% annuo delle bottiglie di plastica monouso e dei contenitori per bevande in metallo.Viene introdotta un’esenzione dall’obbligo di introdurre un sistemi di restituzione dei depositi (Drs) per gli Stati con un tasso di raccolta differenziata superiore al 78% già raggiunto nel 2026. Vengono previste restrizioni su determinati formati di imballaggio, inclusi quelli monouso in plastica per frutta e verdura, alimenti e bevande, condimenti, salse nel settore alberghiero e prodotti cosmetici di piccole dimensioni utilizzati nel settore ricettivo (ad esempio, shampoo o flaconi di lozione per il corpo). Gli Stati hanno la possibilità di stabilire esenzioni in circostanze specifiche, compresa la frutta e la verdura biologica.

La doccia gelata alla fine è arrivata. Con il solo voto contrario dell’Italia, il Consiglio ambiente dell’Unione europea ha raggiunto l’accordo per il nuovo regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio. L’obiettivo è quello di ridurre l’incremento dei rifiuti adeguando le leggi tra gli Stati. Ma per l’Italia è tutt’altro che una buona notizia. Come riassunto dal ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin le preoccupazioni riguardano gli imballaggi compostabili in alternativa alle plastiche tradizionali, le restrizioni ad alcuni formati di imballaggio che vengono esclusi a priori senza considerarne il ciclo di vita, il riutilizzo e la ricarica.

A margine della seduta a Bruxelles, il ministro ha espresso la speranza che nel trilogo venga adottata la posizione più mite del Parlamento. Questo, ha detto, perché “la scelta del Consiglio è molto più rigida rispetto a quella della Commissione: non si può imporre l’obbligo del riuso in un mercato come quello italiano”.

Cosa prevede il regolamento

Il regolamento proposto oggi, infatti, copre l’intero ciclo di vita degli imballaggi, stabilendo requisiti per la loro sicurezza e sostenibilità. Si richiede che gli imballaggi siano tutti riciclabili, riducendo al minimo la presenza di sostanze problematiche e migliorando l’informazione dei consumatori tramite specifici requisiti di etichettatura. La proposta si propone, quindi, di ridurre al minimo la produzione di rifiuti fissando obiettivi vincolanti di riutilizzo, limitando alcuni tipi di imballaggi monouso e incentivando le imprese a ridurre al minimo gli imballaggi utilizzati.

Una volta diventati rifiuti, gli imballaggi dovrebbero essere raccolti, selezionati e riciclati secondo gli standard più elevati possibili. Il regolamento introduce anche obiettivi di riduzione generale dei rifiuti da imballaggio e restrizioni su alcuni formati di imballaggio. Inoltre, si prevede una raccolta differenziata del 90% delle bottiglie di plastica monouso entro il 2029, incoraggiando l’implementazione di sistemi di restituzione dei depositi.

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