Il petrolio che affonda spegne le Borse. Piazza Affari è invariata
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In evidenzaInvestimenti Mer 22 novembre 2023

Il petrolio che affonda spegne le Borse. Piazza Affari invariata

La caduta del petrolio spegne  la Borsa di Milano e i principali listini ndiali. Piazza Affari è invariata  (+0,01%). Il petrolio che affonda spegne le Borse. Piazza Affari invariata
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

La caduta del petrolio spegne  la Borsa di Milano e i principali listini ndiali. Piazza Affari è invariata  (+0,01%). Poco mosse le altre: Francoforte +0,3%,  Parigi +0,4% Madrid +0,6%

Affonda il barile

  Il tonfo del petrolio  è arrivato a cedere oltre il 4% smorza il rimbalzo che in mattinata aveva caratterizzato le performance delle borse europee. Il nuovo caloarriva dopo la decisione dell’Opec+ di rinviare al 30 novembre la riunione (inizialmente prevista per il 26 novembre) per decidere sull’accordo per i livelli di produzione, inserendo eventuali modifiche a quanto previsto per il 2024. Il future gennaio sul Wti si attesta a 74,71 dollari al barile (-9,93%) e l’analoga consegna sul Brent a 79,31 dollari (-3,81%).

A Moody’s piacciono le banche

Il risiko bancario – unito alle promozioni di Moody’s – si conferma al centro degli scenari di Piazza Affari, ancora in scia alla vendita lampo del 25% di Mps da parte del ministero del Tesoro. Il titolo  è ripartito attestandosi tra i migliori a Piazza Affari (+1,98%). Gli analisti di Equita ribadiscono su Mps «Continuiamo a non vedere necessariamente l’M&A come uno scenario di breve termine per la banca, anche alla luce delle strategie dei principali soggetti candidati per un’eventuale aggregazione». Non solo. Considerando anche «il marcato miglioramento della performance operativa e la capacità della banca operare in autonomia  in assenza di soggetti interessati, il Mef potrebbe dunque optare per un piazzamento di un’ulteriore quota, scaduto il lock-up di 90 giorni». In particolare, secondo indiscrezioni, in primavera il Tesoro potrebbe decidere di collocare tra il 10% e il 20% del capitale.

ACCOGLIENZA FREDDA PER IL PIANO ENEL

Fronte opposto per Enel (-0,39%) il cui piano, presentato oggi, ha avuto una accoglienza fredda. Il nuovo business plan prevede un dividendo per azione fisso minimo pari a 0,43 euro per il periodo 2024-2026, con un aumento potenziale fino a un payout del 70% sull’utile netto ordinario in caso di raggiungimento della neutralità dei flussi di cassa. Enel prevede che l’ebitda ordinario del gruppo aumenti a un valore compreso tra 23,6 e 24,3 miliardi di euro nel 2026, con un tasso di crescita annuo di circa il 5% e utile netto ordinario aumenti a un valore compreso tra 7,1 e 7,3 miliardi di euro nel 2026. Nonostante la reazione degli investitori, arriva però il “disco verde” da parte degli analisti: «A una prima lettura – scrive Intermonte – i target ebitda e utile netto 2024 ci appaiono abbastanza conservativi, buona la crescita nel medio termine al 2026. Debito netto a fine 2023 sopra le nostre attese (per via principalmente del timing degli incassi dei disposals)» ed è «positivo il trend di calo del rapporto net debt/ebitda nell’arco di piano». Definito positivo anche «l’aumento sul dividendo legato al pay-out ratio». Giudizio in linea con quello degli esperti di Equita, per i quali il piano «sembra ben bilanciato ed in linea con la nostra preview in termini di posizionamento (reti, minore renewables, focus su Italia e savings) e con target finanziari superiori alle attese». Definita anche in questo caso «positiva» la conferma della dividend policy, che prevede un dividend per share fino a 49,5 centesimi nel 2026 sull’indicazione di payout al 70%. E il debito a 2,45 volte nel ’24 e a 2,3 volte a fine piano «ci sembra ragionevole in questo contesto di mercato».

DOLLARO DEBOLE

Sul valutario, l’euro si indebolisce a 1,086375 dollari (da 1,0928 ieri in chiusura) e a 162,631 (161,68). Il gas naturale scambia piatto a 44,3 euro al MWh. Infine si intensificano gli acquisti sull’oro che sale sopra i 2mila dollari l’oncia e tocca i massimi da tre settimane, fino a 2007 dollari l’oncia.

Questo articolo è stato redatto a solo scopo informativo, non costituisce attività di consulenza né sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le informazioni riportate sono di pubblico dominio, ma possono essere suscettibili di variazioni in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina pertanto ogni responsabilità e si ricorda che qualunque operazione finanziaria viene fatta a proprio esclusivo rischio.
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