Piazza Affari al rallentatore verso nuovi record. Spicca Leonardo
L'Everything rally, in corso da ottobre sta coinvolgendo tutte le classi di investimenti: borse, bond, oro e criptovalute.Avvio al rallentatore per le Borse europee con il Ftse Mib che guadagna lo 0,14%, Parigi invariata come Francoforte. I listini europei sono pronti a festeggiare la fine del 2023 sui massimi dell’anno, con Milano in prima fila (il bilancio 2023 è salito a +28,3%). A testimoniarlo il fenomeno che gli analisti chiamano Everything rally, ovvero la corsa al rialzo partita a fine ottobre sui mercati finanziari sta coinvolgendo tutte le classi di investimenti: borse, bond, oro e criptovalute. A questo si associa il classico rally di Natale che di solito abbraccia le ultime cinque sedute dell’anno e le prime tre del nuovo anno. Salvo sorprese dell’ultimo minuto il copione verrà rispettato anche questa volta. L’attenzione degli investitori resta focalizzata sulle banche centrali in attesa del taglio dei tassi annunciato dalla Federal Reserve nel 2024. Sul mercato si consolidano le aspettative di una prima sforbiciata già a marzo da parte della banca centrale Usa, con la Bce che dovrebbe seguirla a ruota.
Tra i singoli titoli in cima al Ftse Mib c’è Leonardo che sale dello 07% , seguita da Moncler (+0,68%) e Pirelli (+0,7%). Tra i peggiori Bper (-0,3%), Banco Bpm (-0,2%) e Tim (-0,17%) in scia alle indiscrezioni di stampa secondo cui F2i ha rinviato a metà gennaio l’adesione al piano di Kkr per NetCo.
Sul fronte valutario l’euro è sopra gli 1,11 dollari con il cambio che in questo momento si attesta a 1,1109. Stabile il petrolio (ma in salita rispetto alla vigilia) con il Brent febbraio che tratta a 79,6 dollari mente il Wti di pari scadenza a 74,05 dollari (-0,08%). Oggi negli Stati Uniti saranno diffusi i dati sulle scorte di greggio, che potrebbero condizionarne la quotazione. In rialzo il gas a 35,2 euro al megawattora (+3,1%). Da segnalare un nuovo record per il prezzo dell’oro che è scambiato a 2.085 dollari l’oncia con una crescita dello 0,4%. Ieri il metallo prezioso aveva guadagnato 23,70 dollari, l’1,15% a 2.081,90 dollari all’oncia. Il movimento al rialzo, secondo gli analisti, è attribuito alla combinazione tra l’indebolimento del dollaro statunitense e l’escalation delle tensioni in Medio Oriente.