La Borsa sale con Mps e banche. L'inflazione Usa non fa paura
Piazza Affari in progresso dello 0,5%, mentre lo spread si attesta in area 134 punti. I derivati sugli indici Usa sono stabiliINFLAZIONE
Oggi alla 14.30 escono i prezzi al consumo di marzo. Il consensus si aspetta un rallentamento mese su mese a +0,3% da +0,4% di febbraio. Stessa variazione attesa anche per il dato core depurato dalle componenti volatili.
Secondo Goldman Sachs i dati di oggi dovrebbero mostrare tre tendenze chiave. “In primo luogo, ci aspettiamo che la crescita delle tariffe aeree rallenti a +3,0% dopo il balzo del 3,6% del mese scorso, si legge nella nota firmata dall’analista Manuel Abecasis. In marzo, dovrebbero frenare i prezzi delle auto, sia nuove che usate, “a causa della ripresa degli incentivi promozionali ed al calo dei prezzi delle aste di auto usate”. Infine, Abecasis si aspetta che l’inflazione da componente affitti rallenti rispetto al mese scorso. “Nel 2024, vediamo un’ulteriore disinflazione dovuta al riequilibrio dei mercati dell’auto, degli affitti e del lavoro, anche se ci aspettiamo una piccola compensazione da un’accelerazione ritardata dell’assistenza sanitaria e dalla crescita degli affitti monofamiliari, che continua a superare quella degli affitti multifamiliari”.
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, future del Dax di Francoforte +0,4%.
BCE
“La riunione di aprile sarà sicuramente tra le più rapide della storia”, dice Kevin Thozet, membro del comitato investimenti di Carmignac, in una nota di ieri. Del resto, Christine Lagarde era stata molto chiara nella indicazioni fornite a marzo: un primo taglio dei tassi a giugno e altri due o tre nel corso dell’anno. Sono passate solo cinque settimane da quel momento e le indicazioni macroeconomiche aggiuntive sono di poco conto, per cui, secondo Thozet, “è difficile che una banca centrale dipendente dai dati possa deviare dalla rotta”. In questo periodo, si sono comunque registrati altri progressi sul fronte della disinflazione, come da previsioni della banca centrale, per cui l’ipotesi di un taglio a giugno si è rafforzata rispetto a marzo. Carmignac non si aspetta che in aprile e maggio possano emergere fatti nuovi capaci di far cambiare le indicazioni di politica monetaria fornite, per cui, a giugno ci sarà l’annuncio della discesa dei tassi. Thozet ha qualche dubbio sulla possibilità che giugno sia l’inizio della fase di allentamento, in luglio, infatti, la BCE potrebbe decidere di prendere subito una pausa.