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AperturaLusso Sab 26 agosto 2023

Lusso, il boom dei diamanti sintetici rivoluziona il mercato dei gioielli

In cinque anni la quota di mercato delle gemme prodotte in laboratorio è passata dal 3,5% al 16,5% e i prezzi sono crollati. I rischi Lusso, il boom dei diamanti sintetici rivoluziona il mercato dei gioielli DIAMANTI TAGLIO BRILLANTI DIAMANTE BRILLANTE INVESTIMENTO INVESTIMENTI
Redazione Verità&Affari
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Lusso, il boom dei diamanti sintetici

Hanno la stessa brillantezza, minori impurità e costano un terzo. Sono i diamanti sintetici, pietre non estratte dal sottosuolo ma fabbricate dall’uomo che stanno conoscendo un vero e proprio boom sul mercato della gioielleria. Un successo che può cambiare radicalmente il mercato dei diamanti da gioielleria, che vale 89 miliardi di dollari all’anno a livello globale. 

Il crollo dei prezzi

La quota di mercato dei diamanti sintetici è passata dal 3,5% del 2018 al 16,5% nel 2023, spiega l’analista Paul Zimnisky al Financial Times. Intanto, il prezzo dei diamanti “naturali” sta letteralmente crollando. Una pietra da un carato costa 5185 dollari, un quarto in meno dal picco toccato all’inizio del 2022. In un futuro neppure troppo lontano, i diamanti naturali potrebbero diventare un prodotto di nicchia. “Perché pagare di più per un prodotto identico dal punto vista atomico?”, si chiede Martin Roscheisen. A capo di un’azienda, Diamond Foundry, la cui produzione di pietre sintetiche equivale a quella di uno dei primi cinque estrattori di pietre naturali.  

Intanto, sono crollati anche i prezzi delle pietre sintetiche. Nel 2016, un pietra da un carato veniva venduta a un prezzo superiore ai 5000 dollari. Oggi la stessa pietra costa 1425 dollari. Il crollo è l’effetto della corsa dei produttori verso un mercato in rapida espansione e delle economie di scala che hanno abbattuto i costi.

Le richieste dei consumatori

I diamanti sintetici esistono dal 1954, quando General Electric realizzò i primi esemplari per l’utilizzo nell’industria manifatturiera. Ma solo in anni più recenti sono stati utilizzati per la gioielleria con un successo crescente. Pandora, il principale operatore mondiale della gioielleria per pezzi venduti, ha alzato le sue stime per l’anno in corso grazie alla performance del settore a più alta crescita. Quello delle pietre sintetiche, appunto. I consumatori sono sempre più attirati da questo prodotto. Non solo per il costo. Per molti c’è anche la motivazione etica, dati i notevoli costi sociali e ambientali dell’estrazione dei diamanti. Intanto, le esportazioni indiane – il principale tagliatore e pulitore di pietre preziose del mondo – di diamanti sintetici sono cresciute in un anno del 28% mentre quelle di pietre naturali sono scese dell’8%

I rischi della crescita

Il rischio, con una crescita così rapida, è che presto il mercato potrebbe vedere una serie di fallimenti sia di produttori che di venditori a causa del collasso dei prezzi. Un rischio concreto, dato che alcuni rivenditori vedono ormai le pietre sintetiche come un segmento di mercato non a alto margine ma in perdita. Con il rapido calo dei prezzi che fa deprezzare il magazzino e abbatte i guadagni. C’è da dire però che non si tratta di una moda passeggera. De Beers, il principale operatore dell’industria dei diamanti naturali, ha deciso di entrare nell’ancora promettente mercato. Da giugno è in vendita il primo anello di fidanzamento con un diamante sintetico di sua produzione.  

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