Piazza Affari in ribasso: pesano le parole di Powell.
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In evidenzaMercati Gio 09 marzo 2023

L'effetto Powell deprime le Borse Europee

Apertura di Piazza Affari incerta, intorno alla parità. Negative le altre principali Borse europee. Tokio viaggia sui massimi L'effetto Powell deprime le Borse Europee
Redazione Verità&Affari
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Apertura Piazza Affari piatta

Avvio debole per le Borse europee, che cedono circa mezzo punto dopo un iniziale tentativo di rialzo. Gli investitori cercano spunti per spostare l’attenzione dalle parole del presidente della Federal Reserve Jerome Powell: ieri è stato più “morbido” del giorno precedente sulla strategia della Banca centrale americana, ma non ha escluso giri di vite più aggressivi.

Attesa una stretta più forte

I mercati infatti ora attendono un rialzo dei tassi di 50 punti base alla riunione del 20-21 marzo, contro i 25 dati per scontati fino a pochi giorni fa. Per altro, il Beige Book, il rapporto della Fed sulla congiuntura americana, diffuso ieri, ha descritto un’economia “in leggero aumento”, con una crescita dei prezzi che “si è moderata in molti distretti”. Così Milano scende dello 0,46%, Parigi dello 0,21%, Francoforte dello 0,1%, Londra -0,52%, Madrid dello 0,33% e Amsterdam dello 0,4%.

Tokyo ai massimi

Questo dopo che le piazze asiatiche hanno chiuso contrastate: Tokyo ha finito ai massimi in sei mesi con lo yen debole e le Borse cinesi hanno terminato in ribasso per i dati deludenti sull’inflazione cinese (in discesa ai minimi in un anno a febbraio, ma in scia al rallentamento dei consumi).

Male Diasorin (come previsto) salgono Enel e Leonardo

Per quanto riguarda i titoli, a Piazza Affari in coda scivolano Diasorin (-2,8%), penalizzata dalle valutazioni degli analisti, e Saipem (-1,35%). Sul fronte opposto, bene Prysmian (+1,3%) e Leonardo (+0,8%), entrambe in attesa dei conti. In rialzo anche Enel (+0,43%), dopo l’accordo per la cessione di tutte le partecipazioni detenute dal gruppo in Romania con la società greca Public Power Corporation per 1,26 miliardi.

Petrolio e gas prezzi vaganti

Sul fronte energetico, il petrolio è in fase attendista: la riduzione superiore alle stime delle scorte americane e le speranze di accelerata della domanda cinese controbilanciano i timori per gli effetti di una Fed più aggressiva del previsto (-0,09% a 76,57 dollari al barile il Wti aprile, -0,05% a 82,61 dollari il Brent marzo). In discesa anche il gas naturale: dopo avere segnato una prima posizione a 41 euro al megawattora, i contratti aprile scambiati ad Amsterdam calano del 3,5% a 40,85 euro. Il gas non chiude sotto quota 40 euro dal 19 gennaio 2022. L’euro si mantiene ai minimi da inizio gennaio e passa di mano a 1,0554 dollari (da 1,0557 ieri in chiusura). La moneta unica vale 144,346 yen (da 145,21), mentre il cross dollaro/yen è a 136,62. Infine, spread poco mosso a 178 punti, contro i 177 della vigilia, e rendimento decennale in rialzo al 4,47% dal 4,42% precedente.

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