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MondoPrimo piano Lun 11 settembre 2023

G20 chiude con un comunicato ma c'è "accordo al ribasso"

Il G20 indiano passa il testimone a quello brasiliano del 2024. Ma il comunicato finale non è un vero successo. G20 chiude con un comunicato ma c'è "accordo al ribasso"
Redazione Verità&Affari
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(Teleborsa) – Con il passaggio del martelletto di legno dal premier indiano Narendra Modi al presidente brasiliano Luis Iniacio Lula da Silva si chiude il G20 in India, passando il testimone al prossimo, nel 2024, che si svolgerà in Brasile. Un G20 che, salvo le attese con una dichiarazione finale che “non era affatto scontata” secondo la Presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, che definisce questo vertice “un successo” sotto molti punti di vista, sia perché le posizioni nell’ambito del G20 sono sempre molto distanti, sia perché il tema “Ucraina” ad un anno dall’inizio delle ostilità registra un po’ di stanchezza.

Un vertice in cui mancavano due grandi protagonisti della scena mondiale, il presidente russo Vladimir Putin, sostituito dal Ministro degli Esteri Lavrov, e il presidente cinese Xi Jinping, il cui posto è stato occupato dal premier Li Qiang.

Il capitolo guerra

Conclusioni finali che venivano considerate tutte in salita, per la difficoltà di trovare un compromesso sulla guerra in Ucraina e che hanno scontentato Kiev, che si dice delusa del mancato riferimento esplicito all’aggressione della Russia. La formula trovata, dopo ben 200 ore di negoziati, si limita ad una più generica condanna dell’uso della forza. Un risultato che, appunto, Kiev considera deludente e viene b, che parla di uno sventato tentativo dell’Occidente di ucrainizzare l’agenda del vertice, mentre alcune fonti parlano di una “formula annacquata” rispetto a quella dello scorso anno e di un accordo al ribasso sul capitolo Russia-Ucraina..

Gli altri temi del G20

I leader mondiali hanno discusso delle crisi “a cascata” susseguitesi negli ultimi anni, definendole una minaccia per la crescita globale a lungo termine. In questa direzione anche la richiesta di attuazione dell’accordo sul grano. Si è discusso anche di transizione energetica e lotta ai cambiamenti climatici, anche se in molti anno definiti queste discussioni insoddisfacenti, nonostante l’accordo sulla Global Biofuel Alliance, che punta a favorire la diffusione dei biocarburanti. Un autentico successo, in gran parte italiano, è stato l’ingresso dell’Unione Africana nel gruppo del G20, caldeggiato soprattutto dall’Italia che si è fatta portavoce di questa istanza in UE. Si è parlato anche di transizione digitale ed Intelligenza artificiale. “Il tema cruciale oggi è come regolamentare una tecnologia in rapidissima trasformazione”, ha sottolineato la Presidente della UE Ursula v on der Leyen, ribadendo “l’Europa ha il compito, assieme ai suoi partner, di proporre un’infrastruttura globale per contenere i rischi dell’IA”.

Il ruolo dell’Italia

La presidente Meloni ha voluto sottolineare il ruolo “attivo” svolto dall’Italia nel favorire l’ammissione del Sudafrica nell’ambito del G20 ed ha parlato dei numeroso bilaterali intrattenuti con i Paesi del G20 e particolarmente con il Premier inglese di origine indiana Rishi Sunak con cui – afferma Palazzo Chigi – c’è stata una “sintonia politica” su diversi temi. Uno dei temi più controversi l’accordo sulla Via della Seta siglato dall’Italia con la Cina, che sembra stare un po’ stretto alla Presidente Meloni, la quale ha deciso di non rinnovarlo e di “chiarire” invece i termini di un nuovo partenariato strategico con Pechino. Meloni ha invece rafforzato le relazioni commerciali con l’India, ch si esplicita nel PGII – Partnership for global infrastructure and investment and India-Middle East-Europe economic corridor, unl progetto che vede in prima fila le imprese italiane nella realizzazione di una rete ferroviaria e di un collegamento marittimo.

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