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Primo pianoTrasporti Sab 08 luglio 2023

Carburanti, Antitrust: "Tensioni prezzo per eventi internazionali"

Secondo l'indagine dell'Antitrust le fluttuazioni dei prezzi dei carburanti dello scorso anno erano legate "a eventi internazionali". Carburanti, Antitrust: "Tensioni prezzo per eventi internazionali"
Redazione Verità&Affari
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Carburanti, Antitrust: “Tensioni prezzo per eventi internazionali”

(Teleborsa) – “Le tensioni di prezzo registrate dal 2022 in avanti sono da ricondursi in via preminente a eventi eccezionali di tipo internazionale, rispetto ai quali la possibilità di efficaci interventi Antitrust è giuridicamente difficile da configurare, tantomeno a livello nazionale”. È quanto afferma l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm), nelle conclusioni sull’indagine conoscitiva sui prezzi dei carburanti per autotrazione in Italia e la filiera petrolifera.

“Sull’andamento dei prezzi al consumo in Italia – prosegue l’authority – hanno influito in modo significativo anche interventi regolatori eccezionali, in particolare l’applicazione di un temporaneo sconto fiscale sui carburanti attraverso la limitazione delle accise applicate (a partire da marzo 2022), e sua successiva eliminazione (da gennaio 2023) Quanto all’andamento complessivo dei margini lordi, a livello aggregato è emerso un significativo aumento della loro variabilità”.

Rete distributiva poco efficiente

“La rete distributiva nazionale, pur a fronte di una certa riqualificazione – aggiunge l’Antitrust –, continua a essere caratterizzata da un erogato medio più basso rispetto agli altri principali Stati dell’Ue e si riscontrano al suo interno opacità operative che avrebbero agevolato la diffusione di fenomeni di evasione fiscale e corruzione, rilevati dalle istituzioni competenti. Specificamente per la rete autostradale, dove i prezzi dei carburanti risultano sistematicamente più elevati che sulla rete stradale ordinaria – segnala inoltre l’Agcm –, sono emerse criticità in relazione all’attuale modello concessorio, segnatamente le royalty applicate e gli oneri di servizio richiesti ai sub-concessionari: si tratta di condizioni che, tanto più a fronte del trend di diminuzione dei consumi, sono suscettibili di influire sull’efficienza dei servizi e sui prezzi praticati ai consumatori, nonché sulla stessa sosteni bilità economica per gli operatori”.

Maggiore trasparenza sui prezzi

In tale scenario per l’Antitrust è necessario considerare l’utilità di misure sulla trasparenza dei prezzi in quanto pubblicizzare valori medi potrebbe avere effetti sulla concorrenza. “Misure relative alla trasparenza dei prezzi, per quanto da tempo perseguite nel più generale contesto di liberalizzazione delle attività di distribuzione al consumo, vanno attentamente considerate quanto alla loro effettiva utilità e al rapporto costi/benefici – sottolinea l’Antitrust –. In particolare rispetto all’utilizzo degli strumenti di comparazione dei prezzi già esistenti, dalla survey è emerso come alcuni di tali strumenti, in particolare il sito internet ‘Osservaprezzi’, potrebbero essere migliorati per consentire un loro maggior utilizzo. Recenti previsioni normative (in particolare d.l. n. 5/2023 e atti conseguenti) sono da apprezzare nella misura in cui consentono taluni miglioramenti, in particolare la possibilità per l’utente di impostare una ricerca sulla base di propri criteri di scelta, mentre altre misure ivi previste, specificamente la pubblicizzazione di prezzi medi rispetto ad ampie aree geografiche, non risultano di particolare utilità per i consumatori oltre a prestarsi ad un potenziale utilizzo da parte delle imprese come ‘prezzo focale’, in possibile pregiudizio per la concorrenza”.

Fluttuazioni di mercato non scorrettezze

“Le conclusioni dell’indagine conoscitiva dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato sui prezzi dei carburanti per autotrazione in Italia e sulla filiera petrolifera, appena pubblicato, confermano che, come a suo tempo da noi evidenziato, le tensioni registrate sui prezzi nel corso del 2022 e a inizio 2023 non erano in alcun modo riconducibili a comportamenti scorretti da parte delle aziende del settore, ma dovute alle fluttuazioni del mercato globale dei prezzi petroliferi e, in particolare, all’eliminazione dello sconto delle accise intervenuto ad inizio 2023”. Questo il commento dell’Unem alle conclusioni dell’indagine conoscitiva dell’Antitrust sui prezzi dei carburanti.
(Foto: David ROUMANET / Pixabay)

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