Fooler Village, il venture builder per creare impresa nelle università
Partnership con gli atenei per sviluppare le idee innovative di studenti e ricercatori. Entro la fine dell'anno il primo progettoFooler Village, dall’università all’impresa
FoolFarm è un venture builder. In pratica una fabbrica di Startup nel settore Deep-Tech, ossia Ai, Blockchain, Cyber e Metaverso. La mission del fondatore, Andrea Cinelli, vecchia volpe del settore con un passato in grandi gruppi come Omnitel e Telecom Italia è di offrire un supporto operativo ad aspiranti imprenditori, startup e aziende guidandoli nella creazione dell’impresa. Ovviamente la premessa è che l’idea deve essere valida. Se viene ritenuta tale inizia il processo e si cercano capitali per farla partire. “Il Venture builder – dice Cinelli- accompagna la start up nel processo di fondazione grazie a un team di esperti. il nostro compito è di accompagnare le società sul mercato. A quel punto la missione è compiuta possiamo vendere la nostra quota o restare investitori ma il nostro apporto manageriale finisce e l’azienda è pronta per il mercato”.
Partenza da Lecce
FoolFarm ha già raccolto circa 6 milioni di euro e lanciato 8 start up con soci importanti come Kpmg e Banca Ibl. La strategia è di arrivare al collocamento in Borsa al 2027 insieme ad altri progetti. Infatti la nuova iniziativa di FoolFarm è Fooler Village che ha l’obiettivo di sviluppare start-up partendo dalle idee che emergono in ambito universitario. Sarà partecipata da FoolFarm al 70% e aprirà 5 distaccamenti. A Lecce è già partito il primo che sta già funzionando mentre sono in fase di negoziazione Napoli, Bolzano, Sassari e Catania.
“Fare start up per creare impresa è l’unico sistema per creare valore, occupazione e far crescere il Pil di un paese – aggiunge Cinelli- e vogliamo farlo in sedi universitarie lontane da quelle di città come Milano e Roma. E dunque soprattutto al sud dove non si riesce a investire in maniera produttiva. All’estero il 21% di chi si laurea vuole fare start up in Italia solo il 6% ma è difficile. Le buone idee non bastano ci vuole metodo e capitali”.
Dall’idea all’impresa
A Lecce l’idea è già concreta. “Il rettore – continua Cinelli – ci ha detto subito di si. Li abbiamo selezionato l’idea di tre ragazzi e pensiamo di trasformarla in start up entro la fine dell’anno. Per questo stiamo lavorando per raccogliere capitali. Contiamo di arrivare a 1 milione entro ottobre per raggiungere i 2,5 milioni che ci siamo prefissati entro il 2024. In questo modo potremo lanciare 40 start ip in 5 anni nelle università che si diranno interessate al nostro progetto”.
L’obiettivo dunque è avviare una rete di molti atenei interconnessi capace di dar vita alla più grande factory italiana impegnata nella trasformazione delle idee di studenti e ricercatori in imprese innovative, sul modello delle best practice statunitensi. L’innovativo polo favorirà occupazione territoriale in settori strategici come l’AI, soprattutto nelle aree più esposte alla fuga di cervelli, contribuendo a generare opportunità di business. Il progetto incoraggia anche la partecipazione di partner industriali e finanziari, per concretizzare un modello virtuoso e di valore per gli azionisti.
“I piani di Foolers Village sono ambiziosi: si rivolgono a partner industriali e finanziari per sviluppare un’iniziativa in grado di generare valore per gli azionisti e avere un impatto significativo, soprattutto nel Sud Italia e nelle zone al di fuori dei classici circuiti dell’innovazione- ha aggiunto Andrea Romiti responsabile del progetto . Siamo convinti che la metodologia del Venture Building abbia grandi potenzialità per trasformare settori e attività chiave per il nostro Paese. Lo facciamo attraverso accordi con le università, luoghi di competenza scientifica e di talenti, valorizzando le specificità locali per massimizzare l’efficienza e le sinergie con gli attori privati e pubblici del territorio”.