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Primo pianoRisparmio Lun 19 dicembre 2022

Private banking, al 2030 attesi 250 milioni di potenziali nuovi clienti

Nel settore del private banking al 2030 sono attesi 250 milioni di potenziali nuovi clienti della generazione Y e Z Private banking, al 2030 attesi 250 milioni di potenziali nuovi clienti
Mikol Belluzzi
di 
Mikol Belluzzi

Attesi 250 milioni di giovani clienti

Il private banking sta vivendo una fase di profonda trasformazione: al 2030, sono attesi circa 250 milioni di potenziali nuovi clienti della generazione Y e Z. In virtù di questo trend, la nuova generazione di investitori sarà interessata a servizi e strumenti diversi da quelli attuali: quasi il 60% del patrimonio alla fine del decennio sarà infatti investito in prodotti innovativi. Cambieranno infine i modelli distributivi – ogni banker avrà circa 300 clienti nel proprio portafoglio – e di lavoro: il 70% del personale richiederà competenze di nuova generazione. In termini di asset class, nel prossimo decennio assisteremo a una crescita significativa della penetrazione di investimenti alternativi, a scapito dei prodotti tradizionali. Non solo soluzioni ESG – che rappresenteranno circa la metà di tutti gli investimenti in prodotti di risparmio entro il 2030, rispetto al 33% che si registra oggi – ma anche digital assets: nei prossimi 5 anni, questi rappresenteranno una quota compresa tra l’1% e il 5% dei portafogli dei clienti. Queste le principali evidenze che emergono dalla ricerca “Navigare le onde del cambiamento: la rotta del Private Banking”, in cui Bain & Company e AIPB (Associazione Italiana Private Banking) hanno analizzato i principali trend evolutivi dell’industria.

Private banking in crescita costante

“Dal 2007, anno in cui il private banking ha cominciato a misurarsi, il settore ha registrato una crescita costante, superiore a quella della ricchezza italiana e del Pil, arrivando a gestire oggi circa la metà degli investimenti delle famiglie italiane. L’entità dei patrimoni affidati al private banking e la crescita della raccolta netta degli asset della clientela, registrata anche in un anno complesso come il 2022, confermano il valore della consulenza e della gestione professionale degli investimenti” commenta Andrea Ragaini, presidente AIPB. “In questo scenario, il business del private banking è per caratteristiche e modello una delle industrie maggiormente sottoposte a una serie di profonde trasformazioni. Questo implicherà, per gli attori dell’industria italiana del private banking, un’accelerazione del proprio grado di innovazione per poter cogliere le opportunità e proseguire il percorso di distintività ed eccellenza offerte alla propria clientela”, precisa Franco Baronio, senior partner di Bain & Company. Alla luce di questo scenario, stanno emergendo nuove dinamiche di profittabilità dell’industria: al 2030, la ricerca evidenzia un 25% di aumento dei ritorni grazie ai modelli abilitati dal digitale rispetto a quelli tradizionali.

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