Banca Generali, il progetto fotografico per ridurre le disuguaglianze
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FinanzaPrimo piano Lun 19 dicembre 2022

Da Banca Generali le foto per ridurre le disuguaglianze

Ridurre le disuguaglianze: è l’obiettivo alcentro del decimo capitolo di BG4SDGs, il progetto fotografico di Banca Generali e Guindani Da Banca Generali le foto per ridurre le disuguaglianze
Redazione Verità&Affari
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Il progetto fotografico di Banca Generali e Stefano Guindani

Secondo i dati OCSE sono oltre 2 i milioni di persone nei Paesi avanzati senza una casa e un tetto sotto cui ripararsi, che vivono e affrontano ogni giorno una delle forme più estreme di esclusione sociale. Un numero in crescita di circa il 10% ogni anno, con gli USA al primo posto e poi l’Irlanda del Nord tra i Paesi avanzati europei che presentano una elevata incidenza di persone senzatetto, fenomeno indotto dalla non lontana crisi abitativa del 2019. 

Dopo molti anni in cui il tasso di famiglie con case di proprietà era tra i più alti al mondo, la situazione in Irlanda si è ribaltata dopo la crisi finanziaria prima e poi la Brexit, con i costi degli affitti quasi quadruplicati negli ultimi 5 anni che hanno causato un aumento considerevole di sfratti e una situazione complessa da gestire, caratterizzata da elevati livelli di disuguaglianza interna al Paese. 

Proprio l’esclusione sociale e la lotta per la riduzione delle disuguaglianze sono i temi al centro del racconto del decimo capitolo di BG4SDGs – Time to Change, il progetto di Stefano Guindani con Banca Generali per approfondire lo stato dell’arte del processo di raggiungimento dei 17 obiettivi dell’Agenda ONU 2030. In questa occasione, la lente di Stefano Guindani si è soffermata ad indagare la situazione relativa al Sustainable Development Goal (SDG) numero 10.

Le fotografie fatte a Belfast

Per analizzare la situazione, Guindani è andato a Belfast per fotografare le condizioni in cui oggi vivono molti senzatetto con l’obiettivo di sensibilizzare e portare l’esperienza di vite al margine della società in contesti complessi, dove alle già presenti difficoltà quotidiane, si aggiungono quelle dettate dalla necessità di sopravvivenza. Quella della disuguaglianza rappresenta infatti uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo sostenibile e alla lotta contro la povertà e quindi al raggiungimento di diversi obiettivi presenti nella Agenda delle Nazioni Unite.

Una direzione contraria a tutto questo è quella intrapresa dall’istituto Helm Housing con il lancio del progetto pilota “Housing First Belfast” nel 2013 dedicato a tutte quelle persone che vivono senza casa da molti anni e che quindi hanno bisogno di maggiore supporto. L’obiettivo di questo progetto, raccontato e documentato dal fotografo, è infatti quello di contrastare questo fenomeno attraverso l’inserimento delle persone senzatetto in singoli appartamenti indipendenti, allo scopo di favorirne uno stato di benessere dignitoso e con forme di reintegrazione sociale.

L’inserimento abitativo infatti, non è l’unico problema che le persone più indigenti devono affrontare, ma solo il punto di partenza. L’altra grande sfida è il supporto strumentale ed emotivo alla persona portato avanti da èquipe multi-professionali con incontri dedicati all’ascolto delle diverse necessità come la gestione dell’alloggio, l’assistenza sanitaria o la ricerca di un’occupazione. 

Il senso del progetto

“Un principio che condivido e credo si debba promuovere con forza è che le scelte etiche possono a volte andare ad influire positivamente non solo sulla coscienza, ma anche sull’economia. Il progetto Housing First ne è un esempio: si prefigge di trovare una casa a persone in difficoltà senza fissa dimora, favorendone il reintegro nella società e contemporaneamente di pesare meno sui costi dell’amministrazione pubblica. Una persona che riesce a reinserirsi nella società avrà un impatto inferiore sul sistema giudiziario, commettendo meno reati, e sul sistema sanitario, mantenendosi in salute psico – fisica. Un progetto complesso e virtuoso ma anche un modo diverso e pragmatico di vedere il mondo, dove il bene dei singoli e il bene comune diventano una cosa sola”, ha dichiarato Stefano Guindani, fotografo e autore del progetto BG4SDGs – Time to Change. 

Presentato lo scorso 15 settembre 2021 a Milano, BG4SDGs – Time to Change proseguirà ora per altri 7 mesi al fine di approfondire tutti i 17 SDGs dell’Agenda ONU 2030. Per ciascuno di essi, la chiave adottata dal fotografo sarà duplice: da un lato si punta ad evidenziare l’azione negativa dell’uomo sull’ambiente e sulla comunità, dall’altro come lo stesso genere umano abbia invece una straordinaria capacità di recupero attraverso soluzioni innovative e sostenibili. Nella sua ricerca, Guindani spazierà oltre i confini italiani ricercando casi critici e situazioni di eccellenza anche all’estero: Brasile, Norvegia e Australia, ma anche Stati Uniti, Turchia e Sudafrica. Ad affiancarlo c’è un accompagnatore d’eccezione come Alberto Salza, antropologo tra i più apprezzati a livello internazionale, che curerà i testi del progetto e suggerirà alcuni dei progetti da monitorare.

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