Il mercato delle alghe in Italia potrebbe valere un miliardo di euro
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Startup Lun 21 novembre 2022

Il mercato delle alghe in Italia potrebbe valere un miliardo di euro

Il mercato delle alghe in Italia stanno vivendo il loro momento di gloria, passando da minaccia per la pesca a risorsa. Il mercato delle alghe in Italia potrebbe valere un miliardo di euro
Redazione Verità&Affari
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Il mercato delle alghe in Italia

Un super food nutriente in grado di dare un tocco di mare a tavola, amico dell’ambiente, con un’intera economia da costruire che in Italia potrebbe valere 1 miliardo di euro. Le alghe stanno vivendo il loro momento di gloria, passando da minaccia per la pesca a risorsa grazie all’allevamento. Una filiera quella dell’algocoltura dall’alto valore potenziale, sottolinea Fedagripesca-Confcooperative, che parla di un settore tutto da sviluppare.

Un grande mercato anche alla luce degli svariati impieghi di alghe, microalghe e spirulina, dalla gastronomia alla farmaceutica, passando per la mangimistica, i biocarburanti, i cosmetici, la depurazione delle acque reflue, fino alla produzione di fertilizzanti e di fibre e tessuti. Rispetto agli ortaggi, sono molto più ricche di proteine, sali minerali e oligoelementi fra cui lo iodio. Ma le cose stanno cambiando visto che un sondaggio Fedagripesca rivela che 8 italiani su 10 preferiscono piatti a base di alghe piuttosto che di insetti. Si tratta comunque di una filiera su cui l’Ue vuole scommettere e che oggi vale complessivamente 1,69 miliardi di euro, con 447 impianti di produzione.

Grazie ad aiuti previste dalla Commissione è stimata una crescita del settore fino a 9 miliardi nel 2030, con 85 mila nuovi posti di lavoro e una riduzione di emissioni equivalente a 5,4 milioni di tonnellate di CO2 l’anno. In cantiere anche progetti pilota per il riorientamento professionale, dove si potrebbero inserire anche i pescatori. E in questo senso si muove la ricerca. «Ci sono diversi studi in corso, in particolare nell’Alto Adriatico per la valorizzazione delle alghe oggi eliminate dai pescatori come scarto – spiega Valentina Tepidino, medico veterinario e direttore di Eurofishmarket – il trattamento prevede l’essiccazione attraverso una tecnologia italiana brevettata a basso impatto ambientale».

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