KKR chiede a Tim proroga al 15 ottobre per l'offerta NetCo - V&A
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Primo pianoTlc Ven 22 settembre 2023

KKR chiede a Tim una proroga al 15 ottobre per l'offerta NetCo

il Consiglio di Amministrazione di TIM valuterà la richiesta ricevuta nella riunione del prossimo 27 settembre". KKR chiede a Tim una proroga al 15 ottobre per l'offerta NetCo SEDE TIM TELECOM
Redazione Verità&Affari
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KKR chiede a Tim una proroga al 15 ottobre per l’offerta NetCo

KKR ha richiesto a TIM una proroga al 15 ottobre del periodo di esclusiva per concludere le attività propedeutiche e presentare l’offerta vincolante su Netco, la società della rete.

Lo fa sapere la stessa TIM con una nota, aggiungendo che “il Consiglio di Amministrazione di TIM valuterà la richiesta ricevuta nella riunione del prossimo 27 settembre”.
Il titolo TIM ha trascorso una giornata molto positiva in Borsa, collocandosi in chiusura in pole position nel principale paniere FTSE MIB con un +1,7%.

A restituire appeal al titolo ha concorso la notizia della lettera inviata da Vivendi al Governo, per chiedere un incontro e discutere la partita della rete unica, possibilmente prima dell’arrivo della proposta vincolante del fondo KKR al CdA. L’idea potrebbe essere quella di discutere gli aspetti dell’operazione, incluso il futuro e la consistenza dell’altra compagnia nata dallo spin-off – Service Co – per evitare un indesiderato muro contro muro in fase di approvazione.

L’offerta dovrebbe avere un valore tra i 21 e 23 miliardi

L’architettura dell’operazione è già stata messa in piedi, per essere portata sul tavolo del CdA entro metà ottobre e per chiudere la partita della rete a dicembre. La proposta d’acquisto di NetCo, la società in cui è confluita la rete di TIM, dovrebbe avere un valore compreso fra 21 e 23 miliardi di euro e vedrà anche la partecipazione di F2i con una quota del 10%, di un altro socio “italiano” con il 5% e del MEF con una quota di minoranza del 20% ed un esborso non superiore ai 2-2,5 miliardi.

Ma tutta la questione è sempre rimasta in bilico per l’opposizione di Vivendi, primo azionista della compagnia telefonica con una quota del 23,75%. I francesi, azionisti di maggioranza relativa della compagnia italiana, si sono sempre opposti alla vendita, giudicata troppo a buon mercato rispetto ai 30 miliardi auspicati. Di qui la necessità del governo di coinvolgere ad ogni costo Vivendi nell’operazione e trovare un accordo ancor prima che il dossier sia esaminato dal CdA di TIM.

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